ASIA/INDIA - Al nuovo Primo Ministro del Kashmir l’appoggio della comunità cristiana per continuare a gestire l’emergenza dopo il terremoto

sabato, 5 novembre 2005

New Delhi (Agenzia Fides) - Assumere il governo di uno stato o di una regione in tempi di emergenza come quelli attuali, data la tragica situazione del post-terremoto, non è facile. Per questo al nuovo Primo Ministro dello stato indiano del Jammu e Kashmir, Ghulam Nabi Azad, che ha assunto l’incarico il 2 novembre scorso, sono giunti messaggi di sostegno e incoraggiamento dalle realtà politiche, civili, sociali e religiose che operano nello stato di frontiera, colpito dal sisma dell’8 ottobre scorso.
Anche la comunità cattolica dello stato ha inviato messaggi di congratulazioni, assicurando piena cooperazione specialmente nei prossimi mesi, per la gestione dell’emergenza profughi che hanno bisogno di assistenza completa, nelle regioni montuose del Kashmir.
Fra i messaggi pervenuti, quello della “All Jammu and Kashmir Catholic Sabha”, organizzazione che raccoglie i fedeli della zona, ha espresso l’auspicio che Azad possa “inaugurare un’era di pace, prosperità e felicità per l’intera popolazione dello stato”, sconvolto da mezzo secolo di conflitti e dalle infiltrazioni di gruppi estremisti islamici violenti.
Garantendo il pieno appoggio della comunità cattolica, Lal Gil, Direttore dell’associazione, ha chiesto anche che il nuovo Primo Ministro metta fine alle discriminazioni che ancora si registrano in alcune parti dello stato, ad esempio per l’ammissione ai college o alle professioni, a volte subordinata all’appartenenza di casta o alle regione di provenienza.
La comunità cattolica si è comunque detta pronta a collaborare in ogni forma e a ogni livello per continuare nella preziosa opera di assistenza ai profughi, in campo sanitario e alimentare, per contrastare i tragici effetti del recente sisma.
(PA) (Agenzia Fides 5/11/2005 Righe: 25 Parole: 277)


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