Kinshasa (Agenzia Fides) – “Nell’est della Repubblica Democratica del Congo, donne e bambini sfollati continuano a soffrire nei centri di accoglienza di Lubarika, Luvungi, Nyamoma/Sange e nella città di Uvira” afferma l’ultimo rapporto inviato all’Agenzia Fides dall’associazione della società civile locale ACMEJ (Associazione contro il Male e per l'inquadramento della Gioventù).
Nonostante l’accordo di pace firmato a Washington il 27 giugno (vedi Fides 27/6/2025), la popolazione del Nord e Sud Kivu continua a soffrire dopo che ampie aree di queste due provincie nell’est della RDC sono cadute nelle mani dei guerriglieri dell’M23 appoggiati dalle truppe ruandesi
L’ACMEJ descrive le condizioni degli sfollati nel Sud Kivu. Chi non ha trovato posto nei campi di accoglienza, è costretto a dormire in scuole e chiese. “Le famiglie degli sfollati ospitati nelle aule sgomberano le aule al mattino per consentire alle scuole di funzionare e, la sera vi ritornano per passare la notte. Analogamente, coloro che sono ospitati nelle chiese sgomberano le chiese nei giorni di culto e, dopo la Messa, ritornano”. Questa è la situazione che devono affrontare gli sfollati del villaggio di Katogota, che si trovano nei siti di Nyamoma/Sange e Lubarika nella pianura di Ruzizi. Si registrano numerosi casi di malattia tra bambini e donne che non possono però essere curati per la mancanza di medici e strutture sanitarie; a causa di questa situazione è in aumento il numero di malati che muoiono in completa assenza di assistenza medica.
Dopo la firma dell'accordo di Washington, afferma l’ACMEJ sono stati segnalati nuovi scontri nei territori di Walungu e Fizi nel Sud Kivu, causando nuove ondate di sfollamento della popolazione. “Alti funzionari ruandesi affermano che non ritireranno le truppe schierate nella Repubblica Democratica del Congo orientale fino a quando le Forze Democratiche per la Liberazione del Ruanda (FDLR), non saranno neutralizzate” afferma la nota. “Analisti locali e difensori dei diritti umani contattati dall'organizzazione ACMEJ ritengono che il regime ruandese non ha rinunciato a occupare l’est della RDC per sfruttare le sue risorse minerarie” conclude l’ACMEJ. (L.M.) (Agenzia Fides 4/7/2025)