AMERICA/STATI UNITI - VERSO IL CONGRESSO MISSIONARIO AMERICANO CAM 2 – CREARE UNA MAGGIORE COSCIENZA VERSO IL CONGRESSO E’ UNO DEGLI OBIETTIVI DELLE POM DEGLI STATI UNITI

giovedì, 17 luglio 2003

New York (Agenzia Fides) – Anche gli Stati Uniti, che parteciperanno al Congresso Missionario Americano del prossimo mese di novembre in Guatemala, stanno definendo la composizione della delegazione che parteciperà al CAM 2, secondo quanto dichiara all’Agenzia Fides il Direttore Nazionale delle Pontificie Opere Missionarie, d. John Kozar. “Dal momento che il nostro paese è molto grande - afferma d. Kozar – e vogliamo che la nostra delegazione sia la più rappresentativa possibile, attenendoci al profilo specificato dal Comitato organizzatore del CAM 2, risulta un po’ complesso per noi fare una scelta, ma speriamo di avere presto confermata la delegazione definitiva che si recherà a Città del Guatemala”. Questa delegazione si trasferirà in Guatemala qualche tempo prima del Congresso, per trattare diversi temi e prendere parte al Congresso stesso.
Anche i diversi Uffici diocesani delle Missioni sono in contatto permanente con l’Ufficio Nazionale delle POM degli Stati Uniti per preparare il Congresso, perché secondo quanto afferma d. Kozar, “non potendo finanziare incontri nazionali o regionali in questo paese come preparazione al CAM, stiamo comunque utilizzando il materiale preparatorio come oggetto di studio nelle diverse diocesi”. Allo stesso modo il World Mission Committee della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti sta lavorando in stretto rapporto con altri organismi e comitati come la Commissione Latinoamericana, il Comitato per l’Evangelizzazione, la Segreteria dell’Educazione e altri, allo scopo di promuovere e preparare il Congresso, oltre a creare una maggiore coscienza missionaria. Inoltre, secondo quanto riferisce d. Kozar, molti giornali stanno già fornendo informazioni sul Congresso, e molte pubblicazioni delle diverse Congregazioni religiose continueranno a farlo man mano che procedono i preparativi. (RG) (Agenzia Fides 17/7/2003; Righe 20; Parole 262)


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