VATICANO - Domenica in San Pietro la Beatificazione del Servo di Dio Clemens August Graf von Galen (1878-1946), “il Leone di Münster”, presieduta dal Card. Saraiva Martins

mercoledì, 5 ottobre 2005

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Domenica prossima, 9 ottobre 2005, il Card. José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, alle ore 9,30 presiederà la celebrazione dell’Eucaristia all’Altare della Confessione della Basilica Vaticana e, per incarico di Sua Santità Benedetto XVI, darà lettura della Lettera Apostolica con la quale il Santo Padre iscrive nell’albo dei Beati il Servo di Dio Clemens August Graf Von Galen (1878-1946), Vescovo di Münster, Cardinale. Al termine della celebrazione, il Santo Padre Benedetto XVI giungerà in Basilica e salirà all’Altare della Confessione. Quindi venererà le Reliquie del nuovo Beato, rivolgerà un saluto ai presenti e impartirà la Benedizione Apostolica.
Il conte Clemens August von Galen nacque il 16 marzo 1878 nel castello di Dinklage ad Oldenburg (Germania). Undicesimo di 13 figli, in una famiglia di credenti, frequentò il liceo dei Gesuiti a Feldkirck. Dopo gli studi a Freiburg (Svizzera), Innsbruck e Münster, venne ordinato sacerdote il 28 maggio 1904 a Münster. Dopo un breve periodo come vicario capitolare a Münster, nel 1906 fu nominato cappellano della chiesa di San Mattia a Berlino. Cominciò allora la sua attività sacerdotale nell’allora capitale dell’impero prussiano. Visse i difficili anni della Prima Guerra Mondiale, i tumulti del dopoguerra e un lungo periodo dell’epoca di Weimer. La situazione della diaspora nella capitale Berlino lo mise davanti a grandi esigenze pastorali.
Eletto Vescovo di Münster, il 28 ottobre 1933 ricevette la consacrazione episcopale. Già nella sua prima lettera pastorale, durante la Quaresima 1934, denunciò l’ideologia neopagana del nazionalsocialismo e negli anni seguenti prese decisamente posizione per la libertà della Chiesa e delle associazioni cattoliche e per il mantenimento dell’insegnamento della religione. Le sue omelie, durante le quali accusò apertamente il regime nazionalsocialista di discriminare, di gettare in prigione e addirittura di uccidere i cristiani a causa del loro credo, ebbero eco mondiale.
Il potere statale voleva arrestarlo per farlo uccidere, ma temendo la reazione della popolazione cattolica di Münster, al posto suo vennero portati nei campi di concentramento 24 membri del clero secolare e 18 chierici religiosi, 10 di loro morirono. Nei difficili mesi del dopoguerra, si oppose con franchezza anche alle autorità di occupazione, se era necessario per eliminare o per evitare ingiustizie.
Il 18 febbraio 1946, Papa Pio XII lo nominò membro del Collegio cardinalizio per la sua condotta intrepida durante il periodo del nazionalsocialismo. Una basilica di San Pietro gremita lo acclamò come il “Leone di Münster”. Il 16 marzo 1946 il Cardinale von Galen, di ritorno a Münster, fu accolto da una moltitudine entusiasta. Davanti alle rovine del duomo distrutto tenne il suo ultimo discorso, il giorno dopo si ammalò e morì il 22 marzo 1946. Fu sepolto nella Ludgeruskapelle nel duomo distrutto. Clemens August Graf Von Galen è un modello di franchezza cristiana, la sua testimonianza senza paura e l’opposizione inflessibile nei riguardi dell’ingiustizia e della disumanità della dittatura nazionalsocialista trovarono forza nella sua profonda fede. (S.L.) (Agenzia Fides 5/10/2005, righe 35, parole 484)


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