AFRICA/REPUBBLICA CENTRAFRICANA - L’Arcivescovo di Bangui fa appello alla comunità internazionale per aiutare i poveri del Paese: “le sofferenze del popolo centrafricano sono indescrivibili”

Bangui (Agenzia Fides)- “Non ci sono soldi per pagare gli stipendi, il Paese si trova sull’orlo del baratro. Il richiamo dell’Arcivescovo quindi è veramente opportuno” dicono fonti della Chiesa locale da Bangui, capitale della Repubblica Centrafrica, dove domenica 25 settembre Mons. Paulin Pomodino, Arcivescovo di Bangui e Presidente della Conferenza Episcopale Centrafricana, aveva lanciato un forte appello alle organizzazioni finanziarie internazionali perché intervengano a soccorrere il Paese.
“Se vi sono Paesi amici, gli elargitori di fondi o dei donatori che si preoccupano della situazione della Repubblica Centrafricana, li invito ad agire adesso e in fretta” ha detto l’Arcivescovo nel corso della sua omelia nella Cattedrale di Nostra Signora dell’Immacolata Concezione. “Il popolo centrafricano vive momenti difficili, le sue sofferenze sono indescrivibili”.
“Dove sono quelli che chiedevano con insistenza al Centrafrica di indire le elezioni del ritorno dell’ordine costituzionale per pretendere degli aiuti? Vogliono attendere ancora una volta che la Repubblica Centrafricana ricada nella violenza per venirci in soccorso?” si è chiesto mons. Pomodino.
“L’Arcivescovo si è fatto interprete dei sentimenti di tutti i centrafricani che si sentono abbandonati dalla comunità internazionale” dicono le fonti locali. “Vi è un senso diffuso di frustrazione di fronte alla concessione di aiuti internazionali a diversi Paesi della regione ma non al nostro, mentre la situazione economica è veramente allo stremo”. L’Arcivescovo ha anche richiamato tutti i centrafricani a operare per il bene del Paese. “Siamo tutti responsabili di quello che succede nel Paese. A forza di distruggere, di rubare, di saccheggiare le risorse dello Stato, abbiamo ucciso il nostro Paese”. (L.M.) (Agenzia Fides 27/9/2005 righe 25 parole 279)