AFRICA/CONGO RD - “Mani invisibili e sanguinarie alimentano il conflitto tra Teke e Yaka”

martedì, 23 maggio 2023 guerre   vescovi  

Kinshasa (Agenzia Fides) – “Vi sono mani invisibili e sanguinarie, provenienti da Kinshasa” dietro al conflitto nella regione di Kwamouth, nell’ovest della Repubblica Democratica del Congo (RDC). È quanto affermano i Vescovi della Provincia Ecclesiastica di Kinshasa (che comprende le diocesi di Boma, Idiofa, Inongo, Kenge, Kikwit, Kinshasa, Kisantu, Matadi, Popokabaka) in una dichiarazione pubblicata domenica 21 maggio al termine della loro Assemblea.
Le violenze comunitarie sono iniziate nel giugno 2022 nel territorio di Kwamouth (provincia di Mai-Ndombe), causate da una disputa territoriale tra i Teke, che si ritengono originari e proprietari dei villaggi situati lungo il fiume Congo per circa 200 chilometri, e i Yaka che si sono stabiliti nella zona dopo di loro (vedi Fides 29/9/2022)
Da allora le violenze si sono estese alle province limitrofe di Kwilu e Kwango per raggiungere il comune di Maluku, all'ingresso di Kinshasa (vedi Fides 16/5/2023). Gli scontri hanno provocato la morte di almeno 300 persone, secondo l'ONG Human Rights Watch.
“Partendo da una disputa sulla terra, questo conflitto viene ripreso da persone che difendono interessi occulti di natura politica ed economica” affermano i Vescovi della Provincia Ecclesiastica di Kinshasa che hanno condotto una missione esplorativa nella zona per comprendere la natura dello scontro.
“Al termine delle visite pastorali, delle interviste, dei contatti e delle testimonianze raccolte dai diversi strati della popolazione, siamo giunti all'intima convinzione che dietro questo conflitto si nascondano mani invisibili assetate di sangue, provenienti da Kinshasa” denunciano i Vescovi secondo i quali il conflitto è strumentalizzato “da parte di alcuni politici in cerca di legittimità locale”. Vi sono inoltre, secondo i Vescovi, “interessi economici volti a confiscare le terre a popolazioni che le hanno sempre occupate pacificamente”.
I Vescovi concludono lanciando un appello al dialogo e alla riconciliazione tra diverse tribù ed etnie e ai politici perché perseguano non l’interesse di parte ma quello della nazione.
Il conflitto ha provocato l’esodo di diverse decine di migliaia di persone. Tra queste vi sono oltre 3.000 sfollati provenienti dall’area di Kwamouth accolte a Bandundu, assistite dalla Caritas locale. (L.M.) (Agenzia Fides 23/5/2023)


Condividi: