VATICANO - Papa Francesco: l’evangelizzazione è vana e infeconda senza i doni della santità e della testimonianza

mercoledì, 22 marzo 2023

Vatican Media

Roma (Agenzia Fides) – L’annuncio del Vangelo «è più che una semplice trasmissione dottrinale e morale». Annunciare il Vangelo «è prima di tutto testimonianza dell’incontro personale con Gesù Cristo». Per questo la testimonianza di Cristo è «il primo mezzo dell’evangelizzazione» e «condizione essenziale per la sua efficacia». Lo ha ripetuto Papa Francesco, nel corso dell’Udienza generale di oggi, mercoledì 22 marzo, proseguendo il ciclo di catechesi dedicato alla passione di evangelizzare e allo zelo apostolico. Stavolta l’ordito della nuova la catechesi si è sviluppato intorno a ampie e numerose citazioni dell’Esortazione apostolica Evangelii Nuntiandi firmata da San Paolo VI l’8 dicembre 1975, testo magisteriale definito da Papa Francesco come la «Magna Carta dell’Evangelizzazione nel mondo contemporaneo. E’ sempre attuale, come se fosse stata scritta ieri». Spunti e sottolineature della nuova catechesi papale hanno messo in risalto come nel tempo presente appaiano sempre più profetiche le parole con cui Paolo VI, proprio nella Evangelii Nuntiandi, riconosceva che «l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri», o «se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni».
La testimonianza – ha proseguito il Vescovo di Roma – comprende anche la «fede professata», e si manifesta soprattutto nel cambiamento che Cristo stesso opera nei suoi testimoni, in coloro che proprio in tale cambiamento rendono testimonianza a Lui. È la fede «che ci trasforma, che trasforma le nostre relazioni, i criteri e i valori che determinano le nostre scelte». Per questo – ha fatto notare tra le altre cose il Vescovo di Roma - la testimonianza non si manifesta come “prestazione” esibita dai testimoni, ma rappresenta piuttosto un riverbero, un riflesso di un «cammino di santità» che attinge alla sorgente sacramentale del Battesimo, accade anch’esso come «un dono di Dio» e «richiede di essere accolto e fatto fruttificare per noi e per gli altri. Non si può evangelizzare senza testimonianza – ribadisce Papa Francesco. E’ indispensabile per evangelizzare. Il mondo ha bisogno di evangelizzatori che gli parlino di un Dio che essi conoscano e che sia loro familiare. Non è trasmettere una ideologia, una dottrina su Dio, è Dio che si fa vita in me. La testimonianza non può prescindere dalla coerenza, da ciò che si crede, ciò che si annuncia e ciò che si vive. Una persona è credibile se ha armonia tra quello che crede e quello che vive.»
Paolo VI – ha proseguito Papa Francesco - insegna che lo zelo per l’evangelizzazione scaturisce dalla santità, è alimentato dalla preghiera e soprattutto dall’amore per l’Eucaristia. Nel contempo, anche l’evangelizzazione, a sua volta, «fa crescere in santità chi la compie». Mentre «senza la santità la parola dell’evangelizzatore “difficilmente si aprirà la strada nel cuore dell’uomo del nostro tempo”, e “rischia di essere vana e infeconda. La santità non è riservata a pochi»
L’annuncio del Vangelo – ha rimarcato Papa Francesco nella parte finale del suo intervento, sempre prendendo ispirazione da passaggi della Evangelii Nuntiandi – non può mai essere considerato come una sorta di “patrimonio acquisito”, un’attività esercitata e monopolizzata dalla Chiesa con padronanza “professionale”, attraverso vecchie e nuove strategie di comunicazione. Anche i battezzati hanno continuamente bisogno di ascoltare e riascoltare l’annuncio del Vangelo. La Chiesa ha bisogno in ogni momento di tornare a mendicare che il Signore la guarisca, la purifichi e rinnovi. Essa – ha proseguito Papa Francesco, continuando a citare l’Esortazione montiniana Evangelii Nuntiandi «ha bisogno di ascoltare di continuo ciò che deve credere, le ragioni della sua speranza, il comandamento nuovo dell’amore». Come Popolo di Dio «immerso nel mondo, e spesso tentato dagli idoli, essa ha sempre bisogno di sentir proclamare le grandi opere di Dio, che l’hanno convertita al Signore, e d’essere nuovamente convocata e riunita da Lui. Ciò vuol dire, in una parola, che essa ha sempre bisogno d’essere evangelizzata, se vuol conservare freschezza, slancio e forza per annunziare il Vangelo. Se non evangelizza se stessa rimane come un pezzo di museo. La Chiesa ha sempre bisogno di essere evangelizzata, ha bisogno di prendere il Vangelo, pregare e sentire la forza dello Spirito che va cambiando il cuore. Una Chiesa che si evangelizza per evangelizzare. La Chiesa deve andare avanti, deve crescere continuamente, così rimarrà giovane. Una Chiesa che dialoga con il mondo contemporaneo ma che incontra ogni giorno il Signore e dialoga con il Signore e lascia entrare lo Spirito Santo che è protagonista dell’evangelizzazione. E’ lo Spirito Santo in noi quello che ci spinge verso l’evangelizzazione. E’ questa la vera libertà dei figli di Dio.»
Il Papa conclude invitando i fedeli a leggere e rileggere l’Evangelii Nuntiandi che lui stesso rilegge spesso e che definisce il capolavoro di san Paolo VI e l’eredità che ci ha lasciato per evangelizzare.

(AP/NZ) (Agenzia Fides 22/3/2023)


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