AFRICA/ANGOLA - Speranze che l’epidemia provocata dal virus di Marburg sia vicino all’esaurimento

martedì, 13 settembre 2005

Roma (Agenzia Fides) - Secondo il Ministero della Sanità angolano, l’epidemia di febbre di Marburg che ha colpito dallo scorso ottobre la popolazione del nord dell’Angola e che è costata la vita ad oltre 350 persone, potrebbe essere rientrata. Il fatto che non sia stato registrato neanche un nuovo caso da oltre 45 giorni fa pensare che l’epidemia sia arrivata al termine.
All’inizio dello scorso mese di maggio il numero dei nuovi contagi si era ridotto quasi a zero, ma in seguito questi dati non sono risultati corretti e le autorità mediche locali hanno precisato che una epidemia può dichiararsi sotto controllo se non si registrano nuovi casi negli ultimi 21 giorni, tempo massimo per l’incubazione della malattia.
Ricordiamo che la maggior parte dei casi sono stati registrati a Uige, situata a 300 chilometri a nordest di Luanda.
La febbre emorragica di Marburg, che ha sintomi simili a quelli del virus Ebola, si trasmette, allo stesso modo, attraverso il contatto diretto con il malato e i suoi fluidi corporali.
Le persone colpite da questa malattia si disidratano a causa di forti attacchi di dissenteria in molti casi accompagnati da emorragie causate da lacerazioni del tratto intestinale, dolori addominali, polmonari e di gola. (AP) (13/9/2005 Agenzia Fides; Righe:19; Parole:213)


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