ASIA/MYANMAR - Appello per il cessate-il-fuoco: "La pace è il dono più grande"

sabato, 14 gennaio 2023 pace   guerra civile  

Yangon (Agenzia Fides) - "Chiediamo accortamente alle parti un cessate il fuoco. Chiediamo che tacciano le armi e si ricerchi una soluzione pacifica. Vediamo molta gente che soffre è c'è bisogno di creare corridoi umanitari nelle aree di estrema crisi umanitaria, consentendo a tutte le organizzazioni, locali e straniere, l'assistenza agli sfollati" dice all'Agenzia Fides Joseph Kung, laico cattolico di Yangon, responsabile di un istituto universitario privato, facendosi interprete dei sentimenti e dei desideri di cattolici e di tanti altri cittadini di altra fede, nel paese tormentato da un conflitto intestino tra l'esercito e le Forze di difesa popolare (PDF), nate all'indomani del colpo di stato del febbraio 2021.
Oggi, nota, è urgente "alleviare le sofferenze dei milioni di persone che, in vaste aree del paese, sono state costrette a fuggire dalle loro case e cercare una sistemazione precaria". Per questo l'appello alla pace che parte dalla popolazione, stremata da mesi di conflittualità, è rivolto al Consiglio dell'amministrazione statale (SAC), cioè la giunta militare al governo; ma anche al Governo di unità nazionale (NUG) che è in esilio, e alle Forze di difesa popolari (PDF).
Molti fedeli birmani hanno trascorso il tempo di Natale da sfollati, nei campi allestiti dalle parrocchie o da Karuna (come si chiama la Caritas birmana) oppure dispersi nelle foreste, dove sono accampati per tenersi lontani dai combattimenti e preservare la vita di anziani, donne e bambini. Tensione e paura si avvertono soprattutto nelle aree dove gli scontri e i combattimenti sono più violenti, anche negli stati birmani abitati prevalentemente da minoranze etniche cristiane come Kachin, Kayah, Karen e Chin. Spesso i battezzati hanno cercato conforto e rifugio nelle chiese, trovando accoglienza e solidarietà. Ma anche chiese e scuole sono state colpite.
In tale cornice di violenza diffusa, i cattolici ricordano il viaggio di Papa Francesco in Myanmar. Il Papa ha affidato alla Chiesa cattolica del Myanmar la missione di "costruire la pace e guarire il mondo". Tenendo nel cuore questa responsabilità e questo mandato, i fedeli, uniti ai loro Pastori, invocano "il dono più grande, che è la pace" e pregano intensamente per la pace.
Un forte appello alla pace è stato lanciato, nel messaggio di inizio anno, anche dal Cardinale Charles Maung Bo, Arcivescovo di Yangon e presidente della Conferenza Episcopale del Myanmar, che ha citato le parole di Papa Francesco dicendo "il Myanmar ha fame di pace".
Secondo il "Myanmar Peace Monitor", gestito da quindici testate giornalistiche birmane indipendenti, riunite nel network "Burma News International", il conflitto civile in Myanmar si inasprisce di giorno in giorno, mentre proseguono le violenze e le rappresaglie dell'esercito birmano.
A dicembre 2022, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato la sua prima risoluzione sul Myanmar in 74 anni. La risoluzione chiede la fine della violenza e invita i governanti militari del paese a rilasciare tutti i prigionieri politici, inclusa la leader democraticamente eletta Aung San Suu Kyi.
(PA) (Agenzia Fides 14/1/2023)


Condividi: