AFRICA/REPUBBLICA CENTRAFRICANA - Inondazioni: allarme eccessivo, l vero problema sono le condizioni ordinarie della maggior parte dei centrafricani che vivono nell’indigenza assoluta

sabato, 10 settembre 2005

Bangui (Agenzia Fides)- “Un allarme un po’ eccessivo anche se indubbiamente le piogge hanno provocato gravi danni”. Così fonti locali commentano da Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, gli appelli lanciati da organizzazioni umanitarie internazionali per inviare aiuti nel Paese africano colpito nelle ultime settimane da forti piogge che hanno provocato inondazioni specie a Bangui.
In particolare, i responsabile della Croce Rossa centrafricana si erano detti dispiaciuti per l’aiuto insufficiente pervenuto dall’estero. Secondo la Croce Rossa locale circa 23mila persone sono state colpite della inondazioni. Di queste circa 4mila sono rimaste nelle abitazioni distrutte o hanno trovato un alloggio di fortuna. Giappone, Francia, Stati Uniti e alcune agenzie delle Nazioni Unite hanno stanziato fondi per le vittime delle alluvioni in Centrafrica.
“Sono riprese le piogge dopo una tregua durata una settimana” riferiscono le fonti locali. “Le piogge delle settimane scorse hanno colpito i quartieri della capitale più vicini al fiume. La tragedia è stata aggravata dal fatto che le abitazioni colpite sono in realtà capanne di fango. L’acqua fa presto a spazzarle via”.
“La vera tragedia quindi sono le condizioni ordinarie di vita delle persone” affermano le fonti. “La maggior parte dei centrafricani vivono in forti condizioni d’indigenza. È questo la vera situazione insostenibile che dovrebbe mobilitare la coscienze. Il vero nodo è quello di superare la cultura dell’emergenza per affrontare i nodi di uno sviluppo reale”.
Un'altra tragedia che colpisce il Centrafrica è rappresentata dalle incursioni di banditi nelle regioni al confine con il Ciad e il Sudan. Almeno 15mila centrafricani sono stati costretti a rifugiarsi in Ciad per sfuggire alle violenze. “Si tratta di bande molto ben organizzate che colpiscono in particolare le carovane di disperati che cercano di recarsi nei Paesi confinanti e da lì trasferirsi in Europa” riferiscono fonti locali. “I banditi dispongono di un vero e proprio servizio informazioni che segnala loro le partenze delle carovane e i loro spostamenti in modo da colpire in modo sicuro”.
“Queste bande sono formate da persone che parlano arabo e sono vestite con il tipico abbigliamento dei beduini. Si pensa quindi che si tratta di persone proveniente da Sudan e Ciad”.
Il Centrafrica sta faticosamente uscendo da un periodo turbolento dopo la guerra civile del 2002-2003. Dopo mesi di scontri, il 15 marzo 2003, l’ex capo di stato maggiore François Bozizé rovescia il Presidente Ange-Félix Patassé, che si rifugia all’estero. Dopo la formazione di un governo provvisorio di unità nazionale, Bozizé viene riconosciuto dalla comunità internazionale come Presidente ad interim della Repubblica Centrafricana. Bozizé si era impegnato a indire libere elezioni entro la prima metà del 2005. (L.M.) (Agenzia Fides 10/9/2005 righe 37 parole 454)


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