EUROPA/UCRAINA - Redentoristi: ancora “nessun contatto” coi due sacerdoti arrestati a Berdyansk

mercoledì, 30 novembre 2022

cssr.news

Berdyansk (Agenzia Fides) – La Congregazione del Santissimo Redentore (Redentoristi) continua a non avere alcun contatto coi sacerdoti Ivan Levytskyy e padre Bohdan Heleta, parroco e vicario presso la chiesa greco-cattolica della Natività della Beata Vergine Maria, arrestati lo scorso 16 novembre a Berdyansk dai servizi di sicurezza russi, e riferisce di non avere alcuna informazione neanche sul luogo in cui i due padri redentoristi sono detenuti. Una dichiarazione diffusa dai Redentoristi in Ucraina, e rilanciata dal sito cssr.news, fornisce notizie e considerazioni utili sulla preoccupante vicenda.
Padre Ivan e padre Bohdan sono il parroco e il vicario della chiesa greco-cattolica della Natività della Beata Vergine Maria a Berdyank, città portuale dell’Ucraina sud-orientale, nella regione di Zaporižžja, sotto controllo russo.
Il 23 e 24 novembre - si legge nel comunicato - il canale televisivo russo “Zviezda” ha diffuso un estratto dell’interrogatorio di Ivan Levytskyy. Nelle immagini trasmesse, sul volto del sacerdote apparivano “segni visibili di stanchezza fisica e mentale”.
All’inizio della guerra su vasta scala (24 febbraio 2022) e successivamente, dal momento in cui la città è passata sotto il controllo delle forze russe, i sacerdoti avevano deciso di rimanere in città “per continuare a servire il popolo”, fornendo anche sostegno spirituale e umanitario a rifugiati e persone in difficoltà a causa della guerra.
L’accusa contro i due sacerdoti, riferita su alcuni media russi, è quella di aver nascosto nei locali della chiesa e nel seminterrato della loro residenza esplosivi e armi, che sarebbero state rinvenute durante una perquisizione di un’unità della Guardia nazionale russa. Ma i risultati di tali perquisizioni, effettuate in assenza dei sacerdoti già arrestati, sono “falsificati e falsi”, rimarca il comunicato dei Redentoristi in Ucraina, che presenta tale versione come una sorta di ritorsione messa in atto dopo le perquisizioni effettuate dai servizi di sicurezza ucraini nella Nel Monastero delle Grotte di Kiev (Kyiv-Pechersk Lavra) il 22 novembre.
Fin dall’inizio della guerra – sottolinea il comunicato dei Redentoristi – i due sacerdoti si sono dedicati solo alla cura pastorale dei cattolici nella città di Berdiansk, in accordo coi superiori, e fino al loro arresto nessuno aveva avuto recriminazioni da fare sul loro operato.
Il comunicato si conclude con un appello rivolto a “chiunque abbia i mezzi per intervenire” per facilitare la liberazione di padre Ivan e padre Bohdan “da questa insensata prigionia”, e con un’invocazione a “Maria, Madre di Dio, Madre del Perpetuo Soccorso”, affinché protegga i prigionieri e li aiuti a tornare a casa. (AP) (Agenzia Fides 30/11/2022).


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