AMERICA/PARAGUAY - Patto educativo, terre, popoli indigeni, elezioni e impegno dei laici per trasformare la Chiesa e la società

sabato, 5 novembre 2022 educazione   indigeni   laici   elezioni   conferenze episcopali  

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Asuncion (Agenzia Fides) – Lo “stato critico” del sistema educativo nazionale, la situazione della terra e dei territori dei popoli indigeni, le prossime elezioni generali di aprile dove è necessario scegliere persone oneste, idonee al compito che si assumono e di provata onestà: sono i temi principali che i Vescovi del Paraguay hanno affrontato nell’Assemblea plenaria della Conferenza Episcopale, conclusa il 4 novembre.
L’Assemblea, che è stata presieduta dal primo Cardinale nella storia del Paese, Adalberto Martínez Flores, Arcivescovo di Asuncion, si è svolta “nel cammino verso una nuova normalità nella post-pandemia”. I Vescovi ringraziano "per la vita delle famiglie che coltivano l'amore, il dialogo e la solidarietà", valori importanti per la società, rilevano "l'inflazione e la difficoltà di trovare un lavoro dignitoso e sicuro", chiedono un impegno per l'educazione delle nuove generazioni. Il cammino sinodale viene definito "un'immensa grazia di Dio", che "mostra un'immagine della nostra Chiesa in piena vita, con le sue gioie e dolori, che condivide sogni e speranze”.
In primo luogo i Vescovi richiamano l’attenzione "sull'importanza e l'urgenza di un'istruzione accessibile e di qualità", considerando “innegabile lo stato critico del sistema educativo nazionale”. Occorre quindi lavorare per un Patto educativo nazionale e una formazione completa, che prepari le nuove generazioni ad accompagnare e guidare il cammino presente e futuro del paese. Il Piano nazionale per la trasformazione educativa (PNTE) "ha generato scontri e crea insicurezza" evidenziano i Vescovi, che chiedono l’applicazione dei valori irrinunciabili della Costituzione, come la dimensione trascendentale, la famiglia, la vita, la dignità della persona. La Pastorale Educativa della Conferenza Episcopale convoca quindi le istituzioni educative cattoliche del paese ad un pre-Congresso per il 7 novembre, al fine di "avviare un'analisi e fornire proposte sull'istruzione in Paraguay".
Il messaggio dei Vescovi cita poi il tema della terra e dei territori dei popoli indigeni, situazione che “addolora e indigna”: “non è possibile continuare a permettere l’accumulo di tante estensioni di terra nelle mani di pochi e privare una grande maggioranza della possibilità di sognare e realizzare una vita degna su terre assegnate legalmente”. Per questo motivo “gli sfratti continui delle comunità indigene” e le violenze delle istituzioni statali per eseguirli, “ci interpellano e ci invitano a riflettere in quale società stiamo vivendo”. I Vescovi ritengono che “lo Stato deve mantenere una posizione ferma e coerente con i popoli indigeni, che hanno un diritto reale, inviolabile, riconosciuto da innumerevoli leggi” e allo stesso tempo invitano comunità e organizzazioni indigene a difendere i loro diritti “dialogando con le istanze governative”.
Nell’aprile del prossimo anno si terranno in Paraguay le elezioni generali, per cui i Vescovi si appellano a “una cultura del bene comune, ad un esercizio libero e responsabile del diritto e del dovere del voto, a un dibattito sano e costruttivo sul futuro del nostro paese”. Il processo sinodale ha messo in luce l'importanza del dialogo sociale, il saper guardare verso obiettivi di giustizia e di pace, il camminare insieme, senza lasciare indietro nessuno. I laici cattolici, soprattutto in questo Anno loro dedicato dalla Chiesa del Paraguay, sono chiamati ad essere "fermento di cambiamento e trasformazione nella Chiesa e nella società", "militanti appassionati nella promozione e nella difesa della giustizia, della verità e della convivenza fraterna nella società", guardando in modo speciale ai più poveri e vulnerabili, cercando di costruire tutti insieme "un Paese più umano e cristiano".
Nella parte conclusiva del messaggio, i Vescovi informano che durante l’assemblea hanno pregato per i rapiti e gli scomparsi, condividendo le sofferenze delle famiglie, e invitano tutti a partecipare al Censimento nazionale, "uno strumento molto importante per fondare e guidare le future politiche pubbliche", invocando la benedizione di Nostra Signora di Caacupé per il popolo paraguaiano.
(SL) (Agenzia Fides 5/11/2022)


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