AFRICA/CONGO RD - L’ONU si appresta ad abbandonare l’est della RDC passando la mano a iniziative africane

giovedì, 6 ottobre 2022 onu   gruppi armati  

Kinshasa (Agenzia Fides) – “Siamo pronti e disposti a ritirarci". Così il capo della Missione ONU nella Repubblica Democratica del Congo (MONUSCO), Bintou Keita, ha comunicato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la disponibilità a lavorare a stretto contatto con il governo di Kinshasa per accelerare il ritmo del ritiro della forza ONU composta da 14.000 soldati e poliziotti, dispiegati nell’est della RDC.
La decisione, ha precisato Keita, è stata determinata dal peggioramento della “crisi di fiducia” nei confronti della MONUSCO da parte della popolazione locale, soprattutto dopo la ricomparsa del gruppo ribelle M23 negli ultimi mesi. “Ciò ha fornito un terreno fertile per la stigmatizzazione della forza e la semina della disinformazione sulla nostra missione”.
A catalizzare le proteste della popolazione locale, specie nel Nord Kivu, contro i “caschi blu” è stata la conquista da parte dell’M23 della cittadina di Bunagana il 13 giugno. A Goma, capoluogo del Nord Kivu, a fine settembre si sono tenute manifestazioni di proteste (vedi Fides 26/9/2022).
Oltre a Bunagana vi sono diversi villaggi appartenenti a 4 raggruppamenti diversi che sono nelle mani dei guerriglieri dell’M23, che sarebbero appoggiati dal Ruanda, come accusa il governo di Kinshasa.
Una nota inviata all’Agenzia Fides dal collettivo “Pace per il Congo” afferma che “dal novembre 2021, più di 150.000 persone sono fuggite dai loro villaggi: alcune si sono rifugiate in Uganda, altre sono state ospitate in famiglie residenti in zone protette dal governo”.
La nota aggiunge che “secondo fonti anonime, l’M23 sta reclutando nuove leve nei campi profughi allestiti in Uganda e in Kenya, fornisce loro un addestramento militare nella zona di Chanzu, nel cuore del Parco Nazionale dei Virunga”. Inoltre “secondo un deputato provinciale eletto nel territorio di Rutshuru, nelle zone occupate dall’M23 vengono utilizzate tre monete estere. Si tratta dello scellino ugandese, del franco ruandese e del dollaro USA. Non si usa il franco congolese”.
Il 18 settembre in una intervista a RFI, il Segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha ammesso che “le Nazioni Unite non sono in grado di sconfiggere l’M23. La verità è che l’M23 oggi è un esercito moderno, con un equipaggiamento militare più avanzato di quello della MONUSCO”.
L’M23 è un gruppo armato a predominanza tutsi. Sconfitto nel 2013 dall’esercito congolese in collaborazione con la brigata di rapido intervento della MONUSCO, ha ripreso le armi alla fine del 2021, accusando le autorità congolesi di non aver rispettato gli accordi di pace firmati nel 2013.
L’ONU con il suo graduale ritiro dalla crisi congolese, sembra al momento passare la mano a due iniziativa africane per risolverla, guidate rispettivamente da Kenya e Angola. I due Paesi però sono appena usciti dalle elezioni presidenziali e sembrano avere messo in secondo piano la questione congolese.
(L.M.) (Agenzia Fides 6/10/2022)


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