ASIA/BANGLADESH - Si insedia in nuovo Arcivescovo di Dacca fra tensioni e timori per il risveglio del terrorismo

giovedì, 8 settembre 2005

Dacca (Agenzia Fides) - Si celebrerà domani, 9 settembre, nella Cattedrale di Dacca, la Santa Messa solenne per l’insediamento del nuovo Arcivescovo della capitale, Mons. Paulinus Costa, nominato anche Presidente della Conferenza Episcopale del Bangladesh. Prevista la partecipazione delle maggiori autorità civili e religiose della nazione e la presenza di numerosi sacerdoti, religiosi e fedeli.
La celebrazione si svolge, però, in un clima di tensione testimoniato dal massiccio dispiegamento di forze di polizia. Il clima è dovuto dagli attentati che nell’agosto scorso hanno riportato il Bangladesh all’attenzione delle cronache internazionali, in seguito alle oltre 400 esplosioni che hanno sconvolto il paese e creato paura fra la popolazione. A rivendicare gli attentati sono stati gruppi fondamentalisti islamici che il governo ha cercato di arginare, lanciando un’offensiva contro il terrorismo.
“A dominare sono timore e incertezza”, dice il missionario Saveriano p. Silvano Garello, da 35 anni in Bangladesh. “Anche i cristiani sono molto prudenti e temono di essere nel mirino dei fondamentalisti, che hanno dimostrato di avere capacitò organizzativa e diffusione capillare”, nota il missionario.
Dopo gli attentati del 17 agosto, il governo bengalese ha arrestato 160 persone. Sono state oltre 400 le esplosioni in meno di un’ora, tutte di piccola entità, che comunque hanno provocato alcune vittime e oltre 100 feriti: presi di mira obiettivi pubblici (tribunali, mercati, aeroporti) ma anche luoghi molto affollati (hotel, centri commerciali) in 64 città e villaggi diversi, fra i quali la capitale Dacca e la città portuale di Chittagong.
Sotto accusa due movimenti integralisti islamici, messi al bando dal governo nel febbraio 2005: “Jagrata Muslim Janata Banglasdesh” e “Jamayetul Mujaheddin” che hanno rivendicato gli attacchi, inneggiando all'instaurazione della legge coranica.
Secondo l’Awami League - coalizione all’opposizione in Parlamento, dove a detenere la maggioranza è il Bangladesh Nationalist Party della premier Khaleda Zia - i gruppi integralisti in Bangladesh sono almeno una trentina. Alcune formazioni avrebbero pianificato gli attentati per reagire alla mossa del governo che, in seguito a pressioni interne e internazionali, nel febbraio 2005 li aveva dichiarati fuori legge,
Da tempo gli osservatori affermano che la popolazione del Bangladesh, paese di 140 milioni di abitanti, all’85% musulmani, versa in una situazione di estrema povertà che può costituire un terreno di coltura del fondamentalismo islamico.
(PA) (Agenzia Fides 8/9/2005 righe 35 parole 347)


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