AFRICA/BURKINA FASO - Attacchi jihadisti condannati dai Paesi del Golfo; prove di riconciliazione nazionale

mercoledì, 6 luglio 2022 jihadisti   violenza  

Ouagadougou (Agenzia Fides) – I 34 morti in due attacchi jihadisti sono solo le ultime vittime dell’instabilità instauratasi dal 2015 in Burkina Faso, dove secondo le stesse autorità di Ouagadougou, il 40% del territorio è fuori controllo. Gli ultimi attacchi sono avvenuti lo scorso fine settimana nella parte settentrionale e nord-occidentale del Burkina Faso. Almeno 22 persone sono morte e molte altre ferite nell’assalto alla località di Bourasso (nel nord-ovest). Secondo la testimonianza di un sopravvissuto “i jihadisti hanno inizialmente sparato in aria nel villaggio intorno alle 5 della notte di domenica 3 luglio e se ne sono andati, per poi ritornare sparando a casaccio sulle persone”.
L’altro attacco mortale è avvenuto nella regione di Namissiguima, nella provincia di Yatenga, nel nord del Paese, con l’uccisione di 12 persone compresi alcuni volontari per difendere la patria, gli appartenenti alle milizie di autodifesa dei villaggi formate dal governo per cercare di far fronte agli assalti dei gruppi jihadisti legati ad al-Qaeda o all’ISIS.
Gli attacchi sono stati condannati dai Paesi del Golfo arabico. Gli Emirati Arabi Uniti hanno espresso la loro "forte condanna di questi atti criminali" e hanno ribadito il loro rifiuto di "tutte le forme di violenza e terrorismo volte a destabilizzare la sicurezza e la stabilità in violazione dei valori e dei principi umani". Il Bahrain ha ribadito la "solidarietà con il Burkina Faso nella sua guerra contro il terrorismo, invitando la comunità internazionale a intensificare gli sforzi nella lotta all'estremismo e al terrorismo in tutte le sue forme".
Nel frattempo, il ministero degli Esteri del Kuwait in una dichiarazione ha delineato la “posizione di principio e ferma del Paese contro la violenza e il terrorismo” nel condannare gli attacchi. Gli Stati del Golfo hanno anche inviato le loro condoglianze alla leadership del Burkina Faso e alle famiglie delle vittime.
Nell’ambito dello sforzo di riconciliazione nazionale, l'ex Presidente, Blaise Compaoré, in esilio in Costa d'Avorio dalla caduta del 2014, è atteso a fine settimana a Ouagadougou per incontrare le autorità militari che hanno effettuato il golpe a gennaio. Domenica scorsa, i militari al potere a Ouagadougou hanno annunciato la “liberazione totale” del Presidente Roch Kaboré, la sua cui libertà era limitata dal colpo di Stato del 24 gennaio che lo aveva rovesciato.
(L.M.) (Agenzia Fides 6/7/2022)


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