AMERICA/ARGENTINA -Beatificati i Martiri del Zenta: due missionari, che dedicarono la vita alla trasmissione della fede e alla difesa degli indigeni

lunedì, 4 luglio 2022 beatificazione   missionari uccisi   evangelizzazione   animazione missionaria   indigeni  

Nueva Oran (Agenzia Fides) – “Ieri a San Ramón de la Nueva Orán, in Argentina, sono stati beatificati Pedro Ortiz de Zárate, sacerdote diocesano, e Giovanni Antonio Solinas, presbitero della Compagnia di Gesù – ha ricordato il Santo Padre Francesco dopo l’Angelus di domenica 3 luglio -. Questi due missionari, che dedicarono la vita alla trasmissione della fede e alla difesa delle popolazioni indigene, furono uccisi nel 1683 perché portavano il messaggio di pace del Vangelo. L’esempio di questi martiri ci aiuti a testimoniare la Buona Novella senza compromessi, dedicandoci generosamente al servizio dei più deboli. Un applauso ai nuovi beati!”.
Sabato 2 luglio, nel Parque de la Familia della città di San Ramón de la Nueva Orán, si è svolta infatti la Celebrazione eucaristica per la Beatificazione dei due martiri (vedi Fides 15/10/2021;3/1/2022; 1/7/2022) presieduta dal Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, Cardinale Marcello Semeraro. Con lui hanno concelebrato numerosi Vescovi, tra cui il Cardinale Mario Aurelio Poli, Arcivescovo di Buenos Aires; Mons. Miroslaw Adamczyke, Nunzio Apostolico; Mons. Oscar Vicente Ojea, Presidente della Conferenza Episcopale Argentina; Mons. Luis Antonio Scozzina, Vescovo della Nueva Oran. Presenti un gran numero di fedeli, religiosi e religiose, e i rappresentanti dei Gesuiti e dell’Italia. “Ricordando il martirio dei beati martiri Pedro Ortiz de Zárate e Juan Antonio Solinas: celebriamo la fioritura, la primavera della Chiesa” ha sottolineato il Cardinale Semeraro nell’omelia, citando le espressioni dei Padri della Chiesa sul significato del martirio alla luce della fede, che viene quindi considerato “seme” di nuovi cristiani.
“Il martirio dei nostri due Beati ci è ben noto: entrambi furono ministri della prima evangelizzazione” ha detto il Porporato, ricordando il beato Pedro, originario della terra argentina, “che fu uomo per tutti i tempi, cioè testimone di Cristo in molti stati di vita”. Un testimone del processo lo ha descritto come "un buon politico, un buon marito e padre, e poi un eccellente sacerdote, che conosceva bene gli indios e li difendeva, li battezzava e li curava come i cristiani". Il beato Giovanni Antonio era italiano, gesuita, e subito dopo la sua ordinazione sacerdotale, arrivò nelle terre di missione. Le testimonianze hanno evidenziato la sua generosa dedizione ai bisogni, spirituali e materiali, degli indios, come l'attenzione pastorale verso gli spagnoli che vivevano in quelle terre. “Fu l'impulso missionario che li condusse all'incontro reciproco. Insieme si misero al servizio del Vangelo e furono fedeli fino allo spargimento del sangue” ha sottolineato.
Il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi si è quindi soffermato sul legame che esiste tra il martirio e l’Eucaristia: “È dall'Eucaristia, infatti, che nasce la forza di essere cristiani, di continuare ad essere cristiani, di vivere da cristiani. Se oggi c'è una cristianità debole e fluida, e anche una situazione in cui c'è vergogna nel mostrarsi cristiani, come, paradossalmente il contrario, c'è calcolo e interesse a dichiararsi tale, se per molti la fede si riduce a una "cosa" che si perde facilmente, il motivo è la lontananza dall'Eucaristia”.
Venerdì 1 luglio, Monsignor Marcelo Colombo, Arcivescovo di Mendoza e Vice Presidente dell'Episcopato argentino, ha presieduto la celebrazione della Messa della Vigilia, in cammino verso la beatificazione dei Martiri del Zenta. “Cercando di servire i fratelli aborigeni in modo autenticamente evangelico, con la mitezza del buon pastore, senza violenze di alcun tipo che oscurassero la verità di cui erano testimoni, furono raggiunti dalla corona del martirio, per unirsi per sempre a quella di Cristo” ha detto nell’omelia, rilevando come questi due apostoli hanno cercato di far conoscere Cristo e la sua Chiesa “a coloro che non conoscevano il Signore, per renderli parte di quella nuova famiglia. Invitare nel nome di Cristo è stata senza dubbio l'intenzione che ha attraversato la missione dei Padri Ortiz de Zárate e Solinas nella loro opzione missionaria”.
(SL) (Agenzia Fides 04/07/2022)


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