AMERICA/ARGENTINA - “Coraggio, fede, dedizione e testimonianza”: il Vescovo Scozzina alla vigilia della Beatificazione dei Martiri del Zenta

venerdì, 1 luglio 2022 martiri   beatificazione   chiese locali   animazione missionaria   sinodalità  

Nueva Oran (Agenzia Fides) – Sabato 2 luglio, nel Parque de la Familia della città di San Ramón de la Nueva Orán (Argentina), si svolgerà la Celebrazione eucaristica per la Beatificazione dei martiri Pietro Ortiz de Zárate, sacerdote diocesano argentino, vicario di Jujuy, e Giovanni Antonio Solinas, sacerdote italiano della Compagnia di Gesù, uccisi in odio alla fede il 27 ottobre 1683 a Valle del Zenta insieme ad un gruppo di laici, tra cui alcuni indios convertiti (vedi Fides 15/10/2021;3/1/2022). I due sacerdoti si recavano nella zona del Chaco salteño per portare la Parola di Dio ai popoli nativi, ma furono martirizzati dalle tribù Tobas e Mocovíes. Ogni anno nel mese di ottobre si svolge un pellegrinaggio dalla città di Pichanal al luogo del martirio, distante circa 3 chilometri, presieduto dal Vescovo.
Alla vigilia della Beatificazione dei “Martiri del Zenta”, che sarà presieduta dal Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, Cardinale Marcello Semeraro, l’Agenzia Fides ha rivolto alcune domande al Vescovo della diocesi di San Ramón de la Nueva Orán, Monsignor Luis Antonio Scozzina, OFM.

Eccellenza, come si è preparata la comunità locale alla Beatificazione?
La comunità locale si è preparata soprattutto con la preghiera, quindi si sono organizzate commissioni di lavoro per una migliore organizzazione dell’evento. Le diverse comunità della diocesi di Nueva Oran si sono organizzate per comunicare il grande avvenimento che si sarebbe svolto. Sono state anche organizzate missioni parrocchiali durante le quali è stato consegnato ad ogni famiglia un trittico con cenni biografici sui Martiri del Zenta e una preghiera.
In questi giorni che precedono la Beatificazione è stato organizzato un triduo perché ogni comunità possa vivere questa vigilia con il rosario missionario, l’adorazione eucaristica e la Santa Messa della vigilia, nella Cattedrale.
Sabato 2 luglio verrà celebrata la Messa con il rito della Beatificazione, cui parteciperanno centinaia di fedeli insieme a Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose. Domenica 3 luglio la Messa di ringraziamento per la Beatificazione: al mattino nel luogo dove avvenne il martirio, e nel pomeriggio nella città di Jujuy, della quale era originario uno dei martiri, Pedro Ortiz de Zarate.

Quale significato ha questa Beatificazione oggi, quali aspetti ritiene siano rilevanti?
Per l’uomo di oggi la beatificazione dei Martiri del Zenta significa prima di tutto il riconoscimento della santità in queste terre, irrorata dalla vita di questi uomini e di queste donne. Significa coraggio, fede, dedizione e testimonianza.
Gli elementi che si evidenziano sono l’alleanza, la missione ed il martirio. Rinnovarsi con uno sguardo pluriforme, una Chiesa con volti diversi. Essere “in uscita”, in missione, andando alle periferie esistenziali, mettendosi all’ascolto di tutti gli uomini e donne. La testimonianza dei martiri ci invita a metterci a servizio degli altri.

Lei eccellenza, quali frutti attende?
Che la Chiesa cammini sinodalmente. Celebriamo la dedizione di una comunità martiriale, che è stata all’ascolto della Parola e dello Spirito, e si lanciò nella missione, camminarono insieme con l’unico obiettivo di portare Gesù. Per questo i frutti che si aspettano sono il rinnovamento della nostra fede, della dedizione, della missione, del nostro essere cristiani, raggiungendo in particolare quelli che sono lontani o distanti.
(SL) (Agenzia Fides 01/07/2022)


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