EUROPA/ITALIA - Un cuore dilatato verso la missione: il carisma di san Luigi Orione, nel 150° anniversario della nascita

sabato, 2 luglio 2022 evangelizzazione   missione   missionari  

Roma (Agenzia Fides)- “Il 23 giugno 2021, quando abbiamo inaugurato l’anno orinino per festeggiare il 150esimo anniversario della nascita del nostro Fondatore, non pensavamo che potesse avere una tale risonanza e, invece, è stata una grande sorpresa vedere come questa celebrazione ha coinvolto la Chiesa di tutto il mondo”, dice p. Oreste Ferrari, missionario Orionino, che fino a poco tempo fa ha ricoperto il ruolo di vicario generale, in un’intervista rilasciata all’Agenzia Fides, parlando delle celebrazioni del 150esimo anniversario della nascita di Don Luigi Orione, fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza, che si sono tenute il 23 giugno scorso nelle parrocchie e nelle diocesi dei territori di missione, in tutto il mondo, dove la Congregazione del santo originario della provincia di Tortona è presente.
Nato il 23 giugno 1872 a Pontecurone, in provincia di Alessandria, Don Luigi Orione è stato proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II nel 2004. “Il cuore di Don Luigi - racconta p. Oreste - non conobbe confini, perché dilatato della carità di Cristo. Con un’espressione, la sua missione è stata quella di portare al mondo la notizia e soprattutto la necessità di un'attenzione alla carità come mediazione per raggiungere la Chiesa e per vivere il Vangelo. Il principale messaggio di Don Orione - prosegue - è proprio questo: mediante la carità amiamo il Papa, amiamo la Chiesa perché questo è il messaggio e la buona notizia del Vangelo”.
È molto importante, dunque - dice a Fides l’ex Vicario generale - mantenere viva la sua memoria nella storia della nostra Chiesa e soprattutto promuovere una coscienza missionaria, ad ogni livello, come il miglior omaggio che possiamo rendere a coloro che ogni giorno dedicano la propria vita al servizio dei più bisognosi. Ancora chierico - riferisce p. Oreste - Don Orione iniziò le prime attività apostoliche che dettero origine alla famiglia carismatica della Piccola Opera della Divina Provvidenza, comprendente due rami principali: i Figli della Divina Provvidenza, con la comunità degli Eremiti, e le Piccole Suore Missionarie della Carità, con la comunità delle Suore Sacramentine non vedenti e delle Suore Claustrali di Gesù Crocifisso. Altri gruppi che fanno parte del carisma orionino - continua - sono l’Istituto secolare orionino, il Movimento laicale orionino e l’Istituto Maria di Nazaret”.
La Famiglia carismatica Orionina oggi è sparsa in circa 30 nazioni: “Don Orione - riporta p. Ferrari - la prima volta che è uscito dall'Italia è andato in Brasile, in America Latina, fondando le opere sia lì che in Argentina, dove ha vissuto anche 3 anni del suo ministero”. Nota il missionario: La congregazione si è diffusa nel mondo proprio con questo messaggio: evangelizzare mediante le opere di carità, ma non solo quelle istituzionalizzate, facendo passare il messaggio che è proprio attraverso la carità che noi possiamo conquistare le genti e dimostrare la maternità della Chiesa”.
Facendo riferimento alle sfide missionarie della famiglia orionina nel prossimo futuro, p. Oreste sottolinea: “Don Orione vedeva l'umanità bisognosa di ristorarsi nella fede, bisognosa del cuore di Gesù Cristo e diceva: “Noi dobbiamo andare al popolo. Bisogna uscire e andare verso la gente. Solo la carità salverà il mondo. Allora l'impegno nostro come Orionini - e ne abbiamo parlato anche nell’ultimo capitolo generale - è proprio quello di contare sull’aiuto, sulla preghiera, sulla collaborazione di tanti confratelli, di tanti laici che sono sparsi nel mondo, che è il mondo orionino formato da tante nazioni”. Dobbiamo rafforzare la nostra spiritualità, la nostra consacrazione religiosa e la nostra identità orionina - conclude - per essere missionari nel nostro modo di pensare e soprattutto nella testimonianza di vita per trasmettere l'amore del Signore tramite le opere di carità. È questo il nostro proposito e il nostro carisma”.
(ES) (Agenzia Fides 2/7/2022)


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