AMERICA/COLOMBIA - Incendio nel carcere di Tuluá: le autorità chiamate “a custodire, accompagnare la vita e il reinserimento sociale dei detenuti”

giovedì, 30 giugno 2022 carcerati   situazione sociale  

Bogotà (Agenzia Fides) – Alle prime ore di martedì 28 giugno, un incendio causato dai detenuti nel carcere di media sicurezza a Tuluá, nel dipartimento della Valle del Cauca, nella zona sud occidentale della Colombia, ha provocato almeno 51 morti e 24 feriti, secondo quanto ha comunicato il ministro della Giustizia Wilson Ruiz. Dei 24 feriti, sei sono detenuti nell’unità di terapia intensiva di Tuluá.
Secondo l'INPEC (Instituto Nacional Penitenciario y Carcelario) la prigione di Tuluá ospita 1.267 detenuti, nel padiglione dove sono avvenuti i fatti ce ne erano 180. Il generale Tito Castellanos, direttore dell'INPEC, ha comunicato che tutto è iniziato con una lite tra i prigionieri, che quando i membri dell’INPEC sono intervenuti per controllare la situazione, hanno iniziato a dare fuoco ai propri materassi, provocando un effetto a catena, per cui le fiamme si sono diffuse rapidamente in tutto il padiglione.
In una dichiarazione, i Vescovi, "a nome dei cattolici della Colombia, deplorano la perdita di queste vite umane in circostanze così dolorose ed esprimono alle loro famiglie la loro vicinanza in questo momento che unisce due drammi: il primo, la realtà, di per sé triste, di avere un membro della famiglia privato della libertà; il secondo, l'impossibilità di rivederli a casa e reintegrati nella società".
Nel messaggio della Conferenza Episcopale Colombiana, pervenuto a Fides, si esprime la convinzione, basata sulla fede in Gesù Cristo, della possibilità di riabilitazione di qualsiasi persona, per quanto grave sia il delitto commesso. Per questo invitano le autorità carcerarie del paese “a custodire, accompagnare e promuovere la vita e il reinserimento sociale di coloro che sono privati della libertà”. Infine si affidano all'intercessione di Nuestra Señora de Las Mercedes, perché protegga i detenuti e renda fruttifero il lavoro missionario svolta da cappellani, religiosi e fedeli laici “che annunciano l’amore misericordioso di Dio nostro Padre all'interno delle carceri”.
Anche il Vescovo della diocesi di Buga, Monsignor José Roberto Ospina Leongómez, ha espresso in un videomessaggio la sua vicinanza e solidarietà. "Con il cuore spezzato dalla tragedia del carcere – ha detto -, voglio unirmi a tutte le famiglie, specialmente a quelle che hanno perso i loro cari. Questa tragedia getta nel lutto l'intera società colombiana, ma soprattutto noi qui nella Valle”. Il Vescovo ha chiesto preghiere per l'eterno riposo di coloro che sono morti e perché il Signore conforti le loro famiglie, inoltre ha invitato alla solidarietà chiedendo aiuti concreti come coperte, articoli per l'igiene personale, lenzuola…
(SL) (Agenzia Fides 30/6/2022)


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