AFRICA/CENTRAFRICA - “La crisi alimentare è alle porte” denunciano i Vescovi

giovedì, 30 giugno 2022 vescovi   fame   evangelizzazione   sinodalità  

Bangui (Agenzia Fides) – La crisi alimentare minaccia la Repubblica Centrafricana, afferma la locale Conferenza Episcopale nel messaggio pubblicato al termine dell’Assemblea Plenaria.
“In alcune città è da temere una crisi alimentare a causa della distruzione dei campi e del furto dei buoi” affermano i Vescovi nel documento pervenuto all’Agenzia Fides. A peggiorare la situazione “la carenza di carburante che il Paese già sopporta con grande difficoltà, che provoca un vertiginoso aumento dei prezzi dei generi alimentari e dei beni di prima necessità le cui scorte diminuiscono”.
“La vita sociale oggi funziona al ritmo della capacità di approvvigionamento con le lunghe code di veicoli, talvolta accompagnata da deplorevoli scene di violenza. Nei nostri ospedali è da temere un aumento dei decessi e la mancanza di pronto soccorso e assistenza ai malati” lamentano i Vescovi.
Il Centrafrica si trova al centro di una trama complessa per la presenza di diversi gruppi di guerriglia e di militari stranieri (ruandesi) e di mercenari russi.
“Il conflitto tra Russia e Ucraina e la presenza delle forze russe impegnate al fianco dei ruandesi e delle Forze Armate Centrafricane (FACA) per la riconquista dell'intera estensione del territorio nazionale e per la pacificazione della Repubblica Centrafricana, collocano oggi il nostro Paese in una posizione piuttosto delicata” sottolineano i Vescovi centrafricani, ricordando che “la guerra significa distruzione umana e materiale, abusi, stupri e violazione dei diritti umani, distruzione di proprietà, luoghi di culto e strumentalizzazione delle credenze religiose”. “Dopo averlo sperimentato, non si può augurare questo orrore a nessun popolo”.
Nel raccogliere le indicazioni emerse durante il Sinodo tenutosi a Bangui dal 24 al 31 ottobre 2021, i Vescovi richiamano la Chiesa centrafricana a riscoprire il senso autentico della missione: “Seguendo la missione di Cristo, la Chiesa non può essere assimilata ad un'Organizzazione Non Governativa (ONG) umanitaria. Invitiamo le Comunità Ecclesiali di Base (CEB), i Movimenti e le Fraternità, le diverse strutture diocesane a ripensare il proprio modo di essere e di operare. In questo modo diventeranno luoghi più reali di comunione e compassione, di amore e di ascolto dei poveri, di accompagnamento di persone che vivono in situazioni di sofferenza e di reinserimento degli emarginati e degli emarginati”.
“Invitiamo ogni battezzato ad essere un vero artigiano del Sinodo e a diffonderne i frutti nel suo ambiente di vita. Camminare insieme, infatti, è promuovere una cultura e una civiltà della pace e dell'amore che trionfa sull'odio, la gelosia e la paura dell'altro” conclude il messaggio.
(L.M.) (Agenzia Fides 30/6/2022)


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