EUROPA/UCRAINA - L’impegno dei religiosi cristiani, cattolici e ortodossi: pregare per la pace e fare la pace

martedì, 28 giugno 2022 guerre   pace   ecumenismo  

Odessa (Agenzia Fides) – Arriva in stamattina a Mykolaiv, città martire a nord di Odessa, la Carovana di pace che ha lasciato due giorni fa l’Italia per testimoniare vicinanza e solidarietà alle vittime della guerra ucraina e portar loro gli aiuti materiali raccolti dalle 176 associazioni che si riconoscono nella coalizione StoptheWarNow. E’ un convoglio ridotto per motivi di sicurezza, guidato dai coordinatori di queste giornate vissute nel cuore del conflitto, Gianpiero Cofano e Tonio Dell’Olio. Con loro, sulla macchina che guida la mini colonna, viaggia anche l’inviato della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), mons Francesco Savino.
Nella giornata di ieri, 27 giugno, la Carovana di pace “StoptheWarNow”, arrivata a Odessa dopo un viaggio durato due giorni, ha incontrato alcuni religiosi locali. Illustrando in un incontro pubblico, all'insegna dell'ecumenismo, i contenuti della seconda missione in Ucraina della rete di associazioni italiane, il presidente della “Pro Civitate Christiana di Assisi”, don Tonio Dell’Olio, ha coordinato gli interventi rispettivamente di Alberto Capannini (Comunità Papa Giovanni XXIII, coordinatore locale), Stanislav Šyrokoradjuk (Vescovo Latino di Odessa), Mychajlo Bubnij (Vescovo Greco-Cattolico di Odessa), Afanasiy (Vescovo Ucraino-Ortodosso), Francesco Savino (Vicepresidente CEI), padre Mykola Slobodyan, don Roman Krat e Oksana Ukraiinska (Caritas – Spes).
Mons Savino ha ricordato l’importanza della diplomazia proprio perché le guerre, ha detto, “sono anche la morte della politica e della diplomazia”. Dalle guerre “nessuno esce vincitore”, ha detto, ricordando poi le parole del Papa e invitando a “pregare per la pace e fare per la pace”, come stanno facendo i partecipanti al convoglio, “animato da persone con sensibilità diverse ma tutte permeate dallo stesso sogno di pace”.
Il movimento allargato della carovana, dunque, dice all’Europa e al mondo “che la guerra va fermata: la guerra non è mai la soluzione ma solo distruzione, disperazione, morte”. Nel concludere, il rappresentante della Cei si è chiesto: “Qual è il mondo che consegneremo ai vostri figli? Non siamo qui solo a portare aiuti, anche se la Chiesa sarà sempre pronta a donare. Siamo qui anche per dire che la non violenza è l’unico metodo per risolvere i conflitti”. Mons. Savino ha portato i saluti e l’incoraggiamento anche del Segretario di Stato Vaticano, il Cardinale Pietro Parolin, da lui incontrato alla vigilia della partenza.
La discussione è stata franca e così gli interventi dei diversi religiosi ucraini che non hanno mancato di sottolineare le atrocità commesse durante il conflitto, il dramma degli sfollati, la violenza perpetrata sui corpi anche di bambini. “Le stime ufficiali dicono che i morti civili sono 5mila ma noi sappiamo che sono molti di più” ha ricordato il Vescovo greco cattolico di Odessa Mychajlo Bubnije. Il Presule ha aggiunto un appello: “Non abituatevi a questa guerra”. I religiosi ucraini chiedono un maggior impegno di pace, soprattutto dell’Europa che, ha chiosato padre Roman Krat “si limita spesso solo a dire di essere preoccupata”.
(EG-PA) (Agenzia Fides 28/6/2022)






Condividi: