AFRICA/CONGO RD - Polemiche sull’invio di una forza militare regionale per pacificare l’est della RDC

martedì, 21 giugno 2022 violenza   società civile   vescovi  

Kinshasa (Agenzia Fides) – Una forza di pace regionale per stabilizzare l’est della Repubblica Democratica del Congo. È quanto stabilito a Nairobi, nell’incontro del 20 giugno tra i leader dell'Africa orientale sulla sicurezza in quest’area della RDC, anche alla luce delle recenti tensioni tra Kinshasa e il Ruanda, che si accusano reciprocamente di appoggiare movimenti di guerriglia antigovernativi.
“I capi di Stato hanno indicato che la forza regionale dovrebbe, in collaborazione con l'esercito e le forze amministrative della RDC, cercare di stabilizzare e garantire la pace nella RDC. I capi di Stato hanno chiesto che venga attuato un cessate il fuoco immediato e che inizi immediatamente la cessazione delle ostilità" afferma un comunicato emesso dalla presidenza del Kenya, che presiedeva la riunione.
L’annuncio sull’invio della forza regionale nelle regioni orientali della RDC ha suscitato forti reazioni in Congo. Il movimento di cittadini Lucha ha dichiarato che in realtà militari dei Paesi limitrofi sono già presenti nella RDC “in una forma o nell’altra”. In una lettera aperta al Presidente congolese Felix Tshiseked Lucha ricorda che “l’esercito ruandese è associato all’M23 nel Nord Kivu e sostiene il Red Tabara nel Sud Kivu. I militari ugandesi operano con il suo permesso nel Nord Kivu e nell’Ituri dal novembre 2021. L’esercito burundese opera regolarmente nel Sud Kivu e l’esercito del Sud Sudan nella provincia di Haut-Hulé”. “Quanto agli eserciti di Kenya e Tanzania – prosegue il documento pervenuto all’Agenzia Fides - sono già presenti nel Nord Kivu e in Ituri nell’ambito della Forza d’Intervento Rapido dell’ONU”.
Lucha ricorda che nell’est della RDC diverse forze locali e straniere si disputano da oltre 30 anni il controllo del territorio e delle risorse locali, e che il territorio congolese viene usato da alcuni movimenti armati stranieri per lanciare attacchi contro i rispettivi governi. La presenza decennale dei Caschi Blu dell’ONU non è stata in grado di mettere in sicurezza la zona.
Invece della forza regionale Lucha chiede un rafforzamento delle forze ONU; il ritiro dei militari ugandesi; l’avvio di un processo di disarmo, smobilitazione e reinserimento dei miliziani e la creazione di un tribunale internazionale per l’est della RDC.
Di fronte all’intensificazione delle violenze commesse dall’M23 il Vescovo di Goma, Sua Ecc. Mons. Willy Ngumbi Ngengele aveva di recente invitato “a non cadere nella trappola dei nemici della pace” “Nella situazione di insicurezza ricorrente nell’est della RDC, è importante chiedere la pace, un tesoro prezioso che ci è stato negato per più di tre decenni”.
(L.M.) (Agenzia Fides 21/6/2022)


Condividi: