AMERICA/COSTA RICA - Migliaia di famiglie di pescatori senza alcun sostegno economico per il divieto di pesca

lunedì, 13 giugno 2022

San José (Agenzia Fides) - I Vescovi della Conferenza Episcopale del Costa Rica sono vivamente preoccupati per le difficoltà che le comunità di pescatori delle province di Puntarenas e Guanacaste, che si trovano sul Golfo di Nicoya, stanno vivendo, in seguito al divieto totale di svolgere qualsiasi attività di pesca commerciale in quella zona del paese, secondo i criteri tecnici dell'Istituto costaricano di pesca e acquacoltura (INCOPESCA).
“Esortiamo il nuovo governo – scrivono i Vescovi in un loro messaggio - a realizzare un approccio globale verso le nostre comunità di pescatori, rispettando soprattutto la loro identità culturale e sviluppando iniziative volte alla promozione umana, superando l’assistenzialismo che pur rispondendo a un bisogno immediato, non rappresenta una soluzione. Inoltre, va riesaminata l'efficacia delle disposizioni tecniche come il divieto totale e l'elevatissima precarietà esistente tra le migliaia di pescatori che svolgono i loro compiti in modo irregolare, in assenza di permessi o licenze di pesca”.
Nel testo, firmato dalla Presidenza della Conferenza Episcopale del Costa Rica, in cui si citano in particolare il Vescovo della Diocesi di Puntarenas, Mons. Óscar Fernández Guillén, ed il Vescovo responsabile dell'Apostolato del Mare in Costa Rica, Mons. Daniel Francisco Blanco Méndez, si sottolinea che “il lavoro della gente del mare è estenuante e non sempre ottiene la retribuzione degli sforzi fatti”. I Vescovi sono consapevoli “della necessità di adottare misure per la conservazione delle specie marine di interesse commerciale” e riconoscono che lo Stato sostiene finanziariamente 1.430 pescatori per 3 mesi. Fanno eco all'Apostolato del Mare (Stella Maris) in Costa Rica, alla Pastorale del Popolo del Mare della Diocesi di Puntarenas e del Consiglio Pastorale della Parrocchia di San Giuda Tadeo a Chomes, denunciando la vulnerabilità socio-economica della popolazione costiera e l'impatto che questo tipo di azioni comporta: molte famiglie sono lasciate senza sostegno economico in quanto il loro sostentamento dipende dalla pesca o dall'estrazione di molluschi, solo una percentuale molto bassa di famiglie riceve il sussidio statale e, soprattutto, mancano fonti di lavoro alternative all'attività della pesca.
I Vescovi concludono il loro messaggio lanciando un appello alla buona volontà dei costaricani, in particolare delle organizzazioni caritative o imprenditoriali, affinché dimostrino la loro solidarietà attraverso raccolte di viveri da distribuire alla popolazione colpita.
(SL) (Agenzia Fides 13/6/2022)


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