AFRICA/COSTA D’AVORIO - Ritorna la tensione in Costa d’Avorio dopo il rifiuto dei ribelli per la mediazione sudafricana

giovedì, 1 settembre 2005

Abidjan (Agenzia Fides)- “Si vive una situazione di tensione, con voci quotidiane di ripresa della violenza e di un possibile golpe” dicono all’Agenzia Fides fonti locali contattate ad Abidjan, la capitale economica della Costa d’’Avorio, dopo che nell’ultimo mese si sono susseguite dichiarazioni sempre più bellicose da parte delle diverse parti e di fatto la mediazione sudafricana è stata respinta dai ribelli che controllano il nord e l’ovest del Paese.
Le Forze Nuove hanno annunciato ieri, 31 agosto, di respingere sistematicamente la mediazione del Presidente sudafricano Mbeki. La ribellione ha chiesto al Presidente della Nigeria, Olusegun Obsanjo, Presidente dell’Unione Africana, che aveva affidata a Mbeki l’incarico di mediare nella crisi ivoriana, “di prendersi la responsabilità per una nuova mediazione nella Costa d’Avorio”.
I rappresentanti della ribellione ivoriana motivano il rigetto della mediazione sudafricana per le dichiarazioni del vice ministro degli Esteri del Sudafrica, Aziz Pahad, che aveva affermato che le Forze Nuove rappresentano un ostacolo al processo di pace. Il 25 agosto le Forze Nuove avevano annunciato che non avrebbero permesso lo svolgimento delle elezioni presidenziali, previste il 30 ottobre di quest’anno nelle zone sotto il loro controllo. Il leader dei ribelli, Guillaume Soro, ha accusato il Presidente ivoriano, Laurent Gbagbo, di non aver impedito l’adozione di riforme costituzionali e legislative che avrebbero permesso ai cittadini ivoriani di origine straniera di partecipare alle elezioni. I ribelli hanno chiesto le dimissioni di Gbagbo, seguite da un periodo di transizione per la preparazione delle elezioni
“Ad accrescere la tensione sono state poi le dichiarazioni dell’ex Capo di Stato Maggiore dell’esercito ivoriano, che a metà agosto aveva chiesto alla comunità internazionale di costringere Gbagbo alle dimissioni, facendo presagire un possibile intervento militare se questa richiesta non fosse stata accolta” ricordano le fonti di Fides. “Secondo alcuni commentatori locali l’esercito è diviso e una parte appoggerebbe l’ex Capo di Stato Maggiore in un eventuale golpe” aggiungono le fonti. “Tutto questo ha fatto accrescere la tensione con il ripetersi di voci su golpe imminenti. È una situazione già vista nel recente passato: si alimentano rumori che fanno accrescere la tensione e poi dopo qualche giorno non succede niente e ritorna una calma relativa. La popolazione in ogni caso ha iniziato a far scorta di cibo”.
“L’unica nota positiva è un incontro tra i comandanti delle FANCI (esercito regolare), ONUCI (Forze di pace delle Nazioni Unite) e Licorne (forza francese), che hanno dichiarato di volere continuare a lavorare insieme per la pace in Costa d’Avorio” affermano le fonti.
Nel frattempo, però la tensione è sfociata in un atto di violenza. Ieri, Un casco blu di origine marocchina è stato ucciso in un attacco dei ribelli a Bouaké, nel nord della Costa d'Avorio, zona controllata dalle Forze Nuove. Lo ha riferito un portavoce della missione Onu nel paese africano, Sono circa 6mila i peacekeeper delle Nazioni Unite dispiegati dallo scorso anno in Costa d'Avorio, supportati da un contingente di 4mila soldati francesi. (L.M.) (Agenzia Fides 1/9/2005 righe 46 parole 510)


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