AMERICA/CILE - Speranze e preoccupazioni della Chiesa cilena, mentre il processo costituente è in una fase cruciale

sabato, 30 aprile 2022 situazione sociale   politica   conferenze episcopali  

Santiago (Agenzia Fides) - Venerdì 29 aprile si è conclusa, nella città di Santiago, la 125ª Assemblea Plenaria dei Vescovi della Conferenza Episcopale del Cile, durante la quale i Vescovi hanno riflettuto su varie questioni della vita sociale, politica e religiosa del Paese, rilevando speranze e preoccupazioni in un momento cruciale per la vita del Cile.
“La nostra prima parola è di gioia e di speranza, perché Cristo vive risorto in mezzo a noi e la forza della sua vita nuova non ci abbandona” scrivono nel messaggio conclusivo, pervenuto a Fides. “Siamo anche soddisfatti del crescente recupero della presenza faccia a faccia nelle nostre attività e nella convivenza, che ci ha permesso, tra le altre cose, di celebrare con gioia la nostra fede nella recente Settimana Santa”.
I motivi di gioia non impediscono ai Vescovi cileni di vedere grandi preoccupazioni per le vicende sociali e politiche della nazione: la crisi migratoria, il clima di violenza che si esprime nella criminalità, nel traffico di droga, nella protesta sociale distruttiva, nella situazione dell'Araucanía e, in generale, in un ambiente politico teso. “Purtroppo la violenza diventa una risorsa comune per esprimere richieste e petizioni, perdendo il senso dei limiti e frantumando la convivenza democratica. Prevale la soggettività del proprio sguardo, indipendentemente dal bene comune” denunciano i Vescovi.
Un’altra preoccupazione è data dalla fragilità dello scenario economico, “che fa presagire un momento difficile, soprattutto per le persone più povere”. Tutto questo genera un clima di pessimismo e sfiducia, che richiede l’impegno di tutti per creare un clima di dialogo e di accordo, necessario per affrontare le questioni più urgenti del Paese. “La nostra convivenza democratica è gravemente danneggiata e tutti dobbiamo contribuire a migliorarla, specialmente coloro che esercitano una leadership sociale e politica nei campi più diversi” scrivono i Vescovi.
Riguardo al processo costituente, che “sta vivendo momenti cruciali”, il messaggio ricorda le grandi speranze del Paese al suo riguardo per superare una situazione di crisi. “Tuttavia, molti oggi hanno seri dubbi sul fatto che sia un punto di incontro e di accordo attorno a un orizzonte condiviso sul paese che vogliamo costruire. Ci sono segnali che sembrano mostrare la volontà di imporre una rifondazione sociale, politica e persino culturale che non è stata sufficientemente dialogata e maturata dalla società”. Dal momento che saranno i cittadini ad approvare il testo proposto, i Vescovi chiedono a tutti di informarsi e di discutere, per scegliere “ciò che contribuisce davvero a plasmare un paese più giusto e più unito”. Indicano quindi i fondamenti per costruire la società: tra gli altri, il rispetto della dignità umana, il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale, la ricerca del bene comune, la solidarietà e la sollecitudine per i più poveri e vulnerabili.
Tra le loro preoccupazioni, i Vescovi citano anche la situazione di guerra in Ucraina, invitando i credenti a continuare a pregare per la pace e apprezzando il contributo dato attraverso la colletta di domenica 24 aprile. “Come Chiesa cattolica in Cile, viviamo attualmente un tempo di dialogo e di incontro, di pari passo con il processo sinodale al quale Papa Francesco ha invitato la Chiesa universale” concludono il loro messaggio, invitando ad approfondire le esigenze della conversione pastorale, al fine di “essere all’altezza della missione che il Signore ci ha affidato”.
(SL) (Agenzia Fides 30/04/2022)


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