ASIA/PAKISTAN - Eletto il nuovo Primo Ministro, i cristiani: "Il riferimento è sempre la Costituzione"

martedì, 12 aprile 2022 politica   società civile   costituzione  

Lahore (Agenzia Fides) - “Speriamo che sia terminata la tesa situazione politica nel Paese, dato che il nuovo Presidente del Consiglio ha assunto l'incarico. Auguriamo il meglio al nuovo Primo Ministro, Mohammad Shehbaz Sharif e ai partiti politici uniti nel sostenerlo. Allo stesso tempo, si deve osservare che l'ex Primo Ministro Imran Khan non è stato in grado di aumentare l'occupazione, di frenare l'inflazione. I membri del suo stesso partito lo hanno sfiduciato in Parlamento": è il commento rilasciato all'Agenzia Fides da p. James Channan OP, sacerdote Domenicano responsabile del "Peace Ceter" a Lahore, dopo che il nuovo Presidente del Consiglio ha assunto l'incarico.
P. James Channan ha detto: "Imran Khan ha mancato nel trovare un dialogo con i leader dell'opposizione e gli altri partiti politici. Anche in politica estera, il suo governo è entrato in contrasto con gli Stati Uniti e l'Unione Europea, penalizzando le attività commerciali del Pakistan e dei pakistani stabilitisi all'estero”. Inoltre, prosegue p. Channan, "la rapida svalutazione della nostra moneta ha portato all'aumento dei prezzi dei beni di prima necessità quotidiani e le persone hanno iniziato a lottare per il sostentamento quotidiano. Il nuovo Primo Ministro, nel suo primo discorso, ha annunciato pacchetti di aiuti per i poveri, ha annunciato un pacchetto di aiuti sociali per Ramadan e ha aumentato il salario minimo a 25.000 rupie (circa 125 euro). Spero che queste misure siano un sollievo per i poveri”.
Ieri sera, 11 aprile, il nuovo Primo Ministro Mohammad Shahbaz Sharif, ha assunto la carica di Primo Ministro, dopo aver ottenuto 174 voti dai membri del Parlamento appartenenti ai 14 diversi partiti politici riuniti in un unico gruppo denominato "Movimento Democratico del Pakistan" (PDM), che include la Pakistan Muslim League Nawaz (PMLN) e il Pakistan Peoples Party (PPP).
L'elezione è avvenuta dopo che la Corte Suprema ha annullato la decisione del Vicepresidente del Parlamento, che aveva respinto la "mozione di sfiducia" contro l'ex Primo Ministro Imran Khan, il 3 aprile 2022 (vedi Fides 5/4/2022). La Corte Suprema del Pakistan ha emesso il verdetto in cui afferma che il Primo Ministro non può consigliare al Presidente di sciogliere il Parlamento e il Vicepresidente non può pronunciarsi sulla "mozione di sfiducia". Il 9 aprile, la Corte ha ordinato di proseguire la seduta dell'Assemblea parlamentare per votare la "mozione di sfiducia".
In seguito al voto, il 10 aprile, il nuovo "Movimento Democratico del Pakistan" è risultato vincitore e l'11 aprile il Presidente del Parlamento ha annunciato l'imminente elezione di un nuovo Primo Ministro, risultato Mohammad Shehbaz Sharif. Il partito politico di Imran Khan ha boicottato il voto e anche il Presidente del Pakistan, appartenente al partito politico di Imran Khan, ha rifiutato di presiedere la cerimonia di giuramento del nuovo Primo Ministro, che così è stata affidata al Presidente del Senato.
Commentando l'instabilità registratasi negli ultimi giorni, p. Lazar Aslam OFM Cap osserva: “E' stato un periodo delicato, segnato anche da linguaggio non etico. Dobbiamo imparare a rispettarci l'un l'altro. Non dobbiamo promuovere la cultura del linguaggio offensivo”.
Aqsa Kanwal, donna cattolica impegnata per i diritti delle donne, dice all'Agenzia Fides: “E' stato un spettacolo spiacevole vedere tutti i partiti politici uniti per rimuovere il Presidente del Consiglio. Ed è una ferita per la democrazia il fatto che oltre 150 membri del Parlamento abbiano dato le dimissioni poco prima che il Parlamento eleggesse il nuovo Primo Ministro. Questo nuoce all'immagine del Pakistan".
P. Gulshan Barkat OMI, parlando all'Agenzia Fides, afferma: “La Costituzione del Pakistan è il nostro riferimento. Tutte le istituzioni, compreso il Parlamento, la magistratura, le Forze armate devono rispettarla e lavorare insieme per il bene del Paese. Questo è il nostro Paese, dobbiamo operare per il suo sviluppo e progresso”.
(AG_PA) (Agenzia Fides 12/4/2022)


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