AMERICA/CANADA - Il dialogo tra Vescovi cattolici e delegati indigeni prosegue, verso “un futuro più luminoso”

lunedì, 4 aprile 2022 papa francesco   conferenze episcopali   indigeni   riconciliazione  

vaticanews

Ottawa (Agenzia Fides) – "Siamo profondamente grati a ciascuno dei delegati indigeni che sono venuti con noi alla Santa Sede per condividere le loro esperienze e i loro desideri per un futuro migliore per il loro popolo" ha detto il Presidente della Conferenza episcopale canadese (CCCB), Monsignor Raymond Poisson, al termine della visita in Vaticano, dal 28 marzo al 1° aprile (vedi Fides 28/3/2022; 30/3/2022; 2/4/2022). “Il Santo Padre ha ascoltato dalla viva voce le storie di coloro che hanno sofferto per mano di membri della Chiesa cattolica e ha risposto con compassione, rammarico e un genuino desiderio di verità, giustizia e guarigione” ha evidenziato.
I delegati, prosegue la nota della CCCB, hanno condiviso una serie di esperienze vissute, il tempo trascorso nelle scuole residenziali, la perdita della loro cultura e della loro lingua, le complesse relazioni con la fede cattolica che durano fino ad oggi. Papa Francesco è stato toccato dal loro coraggio, dal loro impegno e resilienza di fronte alla sofferenza. Ha sottolineato la sua vergogna per il ruolo della Chiesa cattolica nel sistema scolastico residenziale e si è nuovamente impegnato a visitare le popolazioni indigene sul suolo canadese.
Da più di tre anni si è instaurato un dialogo tra i Vescovi cattolici del Canada e i loro partner indigeni, per discernere il modo migliore di intraprendere un percorso verso la guarigione e la riconciliazione. Mentre questo dialogo continua, prosegue il Presidente della CCCB, abbiamo compiuto diversi passi importanti per sostenere un futuro più luminoso, tra cui l'annuncio di 30 milioni di dollari a sostegno di iniziative di guarigione e riconciliazione, l'impegno a garantire che i documenti delle scuole residenziali siano messi a disposizione dei sopravvissuti e continuino i nostri sforzi per formare il nostro clero, i nostri consacrati e consacrate, e i nostri fedeli laici alle culture e alla spiritualità indigene.
(SL) (Agenzia Fides 4/4/2022)


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