AFRICA/MOZAMBICO - Ancora migliaia di persone in fuga dalla violenza nel nord del Mozambico

sabato, 26 marzo 2022 violenza   rifugiati  

Maputo (Agenzia Fides) - “Uccisioni, decapitazioni e smembramenti di corpi, violenze sessuali, rapimenti, reclutamento forzato da parte di gruppi armati e torture”. Sono i crimini di guerra dai gruppi armati attivi nella Provincia di Cabo Delgado, nel nord del Mozambico, denunciati dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Secondo l’UNHCR, da gennaio nel distretto di Nangade sono sfollate circa 24.000 persone che necessitano di assistenza umanitaria urgente. Altre 5 mila persone hanno cercato rifugio in una zona al confine con la Tanzania.
Secondo le autorità locali, il distretto di Mueda ospita 134.515 sfollati interni, il che lo rende uno dei più grandi distretti che ospitano le comunità sfollate all'interno di Cabo Delgado. Un’altra organizzazione umanitaria, Girl Child Rights Organisation, denuncia che gli sfollati interni nei distretti di Metuge e Chiúre di Cabo Delgado, ricevono razioni di cibo dimezzate. La conseguente malnutrizione acuta colpisce principalmente i bambini di età inferiore ai cinque anni, donne in gravidanza e in allattamento e persone disabili.
Secondo il rapporto, una percentuale relativamente alta di sfollati interni sopravviveva con cibo al di sotto di quello che l’UNICEF definisce “frequenza minima dei pasti e standard minimo di diversità alimentare". Oltre 735.000 persone sono fuggite dalle loro case dall'inizio del conflitto a Cabo Delgado nell'ottobre 2017.
(L.M.) (Agenzia Fides 26/3/2022)


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