AMERICA/CILE - Una Costituzione con una norma sull'aborto libero non può essere sentita propria da molti cileni, dichiarano i Vescovi

giovedì, 17 marzo 2022 aborto   leggi   conferenze episcopali   diritti umani  

Santiago (Agenzia Fides) – “Una Costituzione politica con una norma sull'aborto libero non può essere sentita e assunta come propria da molti cileni, comprese molte persone che professano una fede religiosa, poiché il rispetto della vita umana fin dal concepimento non è qualcosa di secondario o la cui considerazione è facoltativa, ma è un valore fondamentale che affermiamo sostenuto dalla ragione e dalla fede”. A dichiararlo è il Comitato permanente della Conferenza Episcopale del Cile, dopo che, il 15 marzo, la sessione plenaria della Convenzione costituente, incaricata di redigere la nuova Costituzione politica per il Paese (vedi Fides 3/7/2021), ha approvato una norma sui diritti sessuali e riproduttivi, secondo cui lo Stato deve garantire, tra le altre cose, "le condizioni per (...) un'interruzione volontaria della gravidanza".
“Questa norma, di per sé, è un attacco molto grave alla dignità della persona umana e ai suoi diritti fondamentali, al di là di ogni concezione religiosa – dichiarano i Vescovi cileni -. Inoltre, non sono stabilite condizioni o limitazioni a questo diritto, né viene dato mandato al legislatore di regolamentarlo per legge, il che apre la strada per consentire l'aborto in ogni circostanza. Considerato l'aborto come un diritto costituzionale senza alcuna restrizione, qualsiasi legge che pretenda di regolarlo può essere dichiarata incostituzionale. In questo modo, potrebbe verificarsi il caso che le creature siano abortite anche sette o otto mesi o in procinto di nascere”.
La dichiarazione, pervenuta a Fides, ribadisce che tale norma “costituisce un evento della massima gravità”, in quanto si ribadisce il diritto della donna di decidere del proprio corpo, tralasciando il fatto che nel grembo di chi è incinta c'è un secondo corpo, un altro essere umano. Grati a coloro che nella Convenzione si sono opposti a questa regola, i Vescovi rilevano che “purtroppo, come abbiamo più volte sostenuto, è stata imposta al paese una mentalità contraria alla vita della persona già concepita” e chiedono ai cileni “di essere consapevoli di questa triste dinamica, che ha come corollario inaudito l'incorporazione dell'aborto libero come niente di meno che un diritto costituzionale”.
Nella parte finale del testo, il Comitato permanente della Conferenza Episcopale del Cile mette in guardia sul fatto che, se tale decisione non sarà modificata, costituirà “un ostacolo insormontabile” per l’approvazione di molti cittadini al testo costituzionale che si sta preparando. “Ci rammarichiamo – concludono - che la maggioranza dei membri della Convenzione costituente scelga di polarizzare il processo costituzionale con una questione così significativa, invece di offrire una proposta in cui la maggior parte dei cileni possa riconoscersi, al di là delle nostre legittime differenze, attorno a un progetto condiviso”.
(SL) (Agenzia Fides 17/3/2022)


Condividi: