AFRICA/ANGOLA - I Vescovi al governo: è necessario dichiarare lo “stato d’emergenza”

sabato, 12 marzo 2022 politica   vescovi  

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Dundo (Agenzia Fides) – “Noi Vescovi segnaliamo da tempo che il Sud del Paese vive in condizioni di estrema fragilità: non piove da molto tempo, c’è una grave carestia, il bestiame non trova da mangiare e la gente e i contadini non lavorano e vivono nell’indigenza. Non è la prima volta che chiediamo all'esecutivo di dichiarare lo Stato d’emergenza che consenta di portare aiuti alla popolazione e le permetta di rialzarsi. I nostri mezzi sono ormai insufficienti, la Caritas nazionale e gli organismi di assistenza non riescono ad aiutare e la situazione desta gravi preoccupazioni”. A parlare con l’Agenzia Fides è mons. Stanislao Chindekasse, Vescovo di Dundo, vice presidente della Conferenza Episcopale dell'Angola. Il Vescovo spiega all’Agenzia Fides i motivi che hanno indotto i Vescovi a rivolgersi direttamente al governo angolano per domandare una “dichiarazione di stato di emergenza” e una rapida azione che affronti i gravi problemi in cui versa in modo particolare la zona meridionale del Paese. Le aree del Sud, da anni sperimentano una gravissima crisi che ha condotto decine di migliaia di persone alla fuga verso la vicina Namibia per porre rimedio a una condizione di fame vera e propria.
“Abbiamo rinnovato questa richiesta al governo centrale – riferisce – ma non abbiamo ricevuto una risposta ufficiale. Al contrario, diversi giornalisti e opinionisti si sono scagliati contro la Chiesa accusandola di ingerenza in affari che non la riguardano. Ma come possono chiederci di non occuparci dei problemi della gente? E’ difficile negare che quanto diciamo sia vero. Inoltre la quasi totalità della popolazione è con noi e approva la presa di posizione della Chiesa, perché essa è a contatto diretto con la gente e ne conosce la sofferenza”.
Nel frattempo, fra il malcontento generale che interessa tutte le regioni del Paese, non solo il Sud, l’Angola si prepara alle elezioni che si svolgeranno il prossimo agosto. “Come Vescovi – conclude mons. Stanislao Chindekasse – abbiamo scritto una lettera a tutti i cittadini perché partecipino al voto ed esprimano il loro parere. Nello stesso tempo chiediamo che il processo sia trasparente. E speriamo che l’appuntamento sia un momento positivo per tutta la popolazione”.
(LA) (Agenzia Fides 12/3/2022)


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