AMERICA - Vescovi, religiosi, Caritas: uniti al mondo nella condanna della guerra e nella richiesta di pace

lunedì, 28 febbraio 2022 guerre   pace   diritti umani   papa francesco   conferenze episcopali   ordini religiosi  

Roma (Agenzia Fides) – Dall’Alaska alla Terra del fuoco, si susseguono nel continente Americano le dichiarazioni di Conferenze episcopali, singoli Vescovi, organizzazioni di religiosi e di laici, come anche manifestazioni e iniziative che condannano la guerra in Ucraina, si uniscono alla preghiera indetta da Papa Francesco e chiedono il ritorno immediato del dialogo e della pace (vedi Fides 25/02/2022).
Il Comitato esecutivo della Conferenza episcopale canadese (CCCB) condanna l'escalation delle violenze in Ucraina: “Solidali con il Capo della Chiesa cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, all'unisono con il Patriarca ecumenico Bartolomeo, con il popolo ucraino e con i canadesi di origine e discendenza ucraina, esortiamo i fedeli e tutte le persone di buona volontà a pregare per l'immediato ripristino della pace, del dialogo e della fraternità umana. Consapevoli delle deplorevoli lezioni sulla violenza che tutti abbiamo imparato nel corso della storia umana, imploriamo tutte le parti coinvolte a perseguire mezzi non violenti per risolvere controversie e disaccordi”.
L'Arcivescovo di Los Angeles, Monsignor José H. Gomez Presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti (USCCB), ha comunicato: "A nome dei miei fratelli Vescovi, faccio eco all'appello del Santo Padre alla preghiera e al digiuno per porre fine alla guerra in Ucraina. Possano le nostre preghiere, unite a quelle delle persone di tutto il mondo, aiutare a guidare coloro che portano avanti la guerra a mettere fine alle sofferenze senza senso e a ripristinare la pace. Maria, Regina della Pace, prega per noi".
“La Caritas dei nostri paesi dell'America Latina e dei Caraibi si unisce alle migliaia di voci in tutto il mondo che condannano la guerra e la violenza come mezzo per risolvere conflitti o differenze", afferma Monsignor José Luis Azuaje, Arcivescovo di Maracaibo e Presidente della Caritas dell'America Latina e dei Caraibi (Caritas LAC). L’Arcivescovo aggiunge che "un conflitto di guerra è sempre un colpo durissimo, che irrimediabilmente e irreversibilmente lacera e ferisce migliaia di comunità, distrugge vite innocenti e traumatizza intere generazioni creando ferite che difficilmente guariranno".
Caritas LAC ripudia queste azioni, perché "è una grave ingiustizia usare la forza per convalidare una linea di pensiero o per appropriarsi della proprietà o della cultura di un altro popolo, trasformando quell'azione in un crudele attacco alla dignità umana". Invita quindi “ad essere promotori della Pace duratura”, unendosi alle parole di Papa Francesco e alla giornata di digiuno e preghiera del 2 marzo, “ratifichiamo che il dialogo, il rispetto e l’amore devono sempre prevalere sulla cecità che produce la violenza”.
L'Ufficio Provinciale Giustizia, Pace e Integrità della Creazione dei Francescani in Cile, in collaborazione con il Dipartimento JUPIC della Conferenza dei Religiosi del Cile (CONFERRE), aderisce alla Giornata di digiuno e preghiera del 2 marzo che si svolgerà nel Tempio di San Francisco de la Alameda a Santiago. Dopo la Messa alle ore 8, il Santissimo Sacramento rimarrà esposto per tutta la giornata e diversi gruppi si susseguiranno per l’adorazione. Dopo la messa delle 19,30 saranno accese delle candele davanti alla chiesa per esprimere pubblicamente il rifiuto della violenza e della guerra, e chiedere la Pace. L’invito è “a mostrare, come consacrati e consacrate, di essere testimoni e promotori di pace".
L'Organizzazione Agostiniana dell'America Latina e dei Caraibi (OALA) si unisce “alle varie manifestazioni di rifiuto della guerra, manifestazioni organizzate sia da ucraini che da russi, che rifiutano direttamente questa guerra nel rispetto della vita umana, come per i legami familiari che esistono tra i cittadini di entrambi i paesi". Aggiunge che "questi sono tempi molto difficili, non solo per i paesi direttamente coinvolti, ma anche per gli altri paesi, tra cui l'America Latina, che soffriranno evidenti segni di povertà, fame, disordine sociale e morte; purtroppo e come sempre, i primi e i più danneggiati saranno i più poveri, i bambini e le famiglie stesse". Di fronte "al dolore del popolo ucraino, alla sua angoscia e alla desolazione” l’OALA ha promosso una giornata di preghiera per la pace, attraverso le sue piattaforme digitali, che si è svolta sabato 26 e domenica 27 febbraio.
(SL) (Agenzia Fides 28/02/2022)


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