AFRICA/CIAD - Con il prossimo ritiro dal Mali, il Ciad sempre più strategico per la Francia

sabato, 19 febbraio 2022 violenza   radio cattoliche   vescovi  

N’Djamena (Agenzia Fides) – Dopo l’annuncio del ritiro delle forze francesi ed europee dal Mali (vedi Fides 17/2/2022), Parigi intende ricentrare il proprio dispositivo militare negli altri Paesi della regione saheliana e dell’Africa occidentale. Il Ciad, che da qualche decennio è una sorta di “portaerei inaffondabile” francese al centro del Sahel, è ora più che mai al centro dell’attenzione.
Dotato del miglior esercito della regione, il Ciad vive però a sua volta una crisi d’instabilità interna dopo l’ascesa al potere, senza essere eletto, di Mahamat Idriss Déby Itno, a seguito dell’uccisione del padre Idriss Déby Itno, nell’aprile 2021. A capo di una giunta militare, il nuovo uomo forte ha promesso lo svolgimento di elezioni generali nell’ottobre di quest’anno.
Nel frattempo però ci sono segnali di tensioni sociali. Il 9 febbraio 12 persone sono morte nel villaggio di Sandana, nella provincia di Mandoul, nel sud, durante gli scontri tra agricoltori e pastori. A scatenare le violenze un incidente di moto del quale era rimasto vittima un giovane pastore. Benché si sia trattato di una morte accidentale, i pastori della zona hanno pensato che il giovane sia rimasto vittima di un omicidio e hanno organizzato un raid contro gli agricoltori.
Nelle violenze è morto anche Evariste Djailoramdji un giornalista dell’emittente comunitaria cattolica Radio Lotikoh di Sarh, che stava documentando gli eventi. “Il nostro collega è stato preso di mira deliberatamente” denuncia l’Unione dei Giornalisti Ciadiani (UJT), affermando che Djailoramdji è stato colpito alla testa da un cecchino mentre trasmetteva in diretta. In segno di solidarietà con il collega ucciso le radio comunitarie cattoliche (Arc-en-ciel FM di N’Djamena, Terre nouvelle di Bongor e Pala, Voix du paysan di Doba, Effata di Laï e Lotikoh di Sarh) hanno osservato un giorno di lutto il 15 febbraio. Lo stesso giorno è stata organizzata una manifestazione di protesta pacifica nella capitale N’Djamena, che è stata però dispersa dalla polizia con l’uso di gas lacrimogeni.
Tra i partecipanti c’era Sua Ecc. Mons. Edmond Djitangar, Arcivescovo di N’Djamena, che ha rischiato di essere colpito da un candelotto lacrimogeno. Secondo i testimoni, uno dei giovani che aveva circondato spontaneamente l'Arcivescovo per proteggerlo da possibili violenze è stato colpito da un candelotto lacrimogeno. Il giovane è stato poi trasferito nell’auto di Mons. Djitangar. Voci che l'Arcivescovo di N'Djamena sia stato ferito durante la manifestazione sono state poi smentite dall’arcidiocesi. (L.M.) (Agenzia Fides 19/2/2022)



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