AFRICA/UGANDA - Riaperte le scuole, una missionaria: “Sradicare la povertà tra i bambini attraverso l’istruzione”

sabato, 29 gennaio 2022 istruzione   bambini  

Moroto (Agenzia Fides) - “In questi ultimi due anni, oltre alle misure governative, che però non hanno raggiunto tutti, specialmente nelle scuole rurali, vi sono stati dei progetti di sostegno per l’istruzione finanziati dall’estero. Molti volontari hanno cercato di raggiungere le zone più remote, distribuendo fotocopie e schede didattiche. Molti insegnanti hanno anche perso il lavoro. Rivedere di nuovo gli studenti nelle scuole, vederli ridere, giocare, è una gioia”. Cosi riferisce in un’intervista all’Agenzia Fides suor Teresa Sagal, appartenente alla Congregazione delle Suore Evangelizzatrici di Maria, parlando della riapertura delle scuole in Uganda dopo oltre 20 mesi di lockdown imposto dalla pandemia di Covid-19.
Suor Teresa è coordinatrice del dipartimento dell’istruzione nella diocesi di Moroto, cittadina situata nel nord-est del paese: “Quando il presidente Museveni, nella scorse settimane, ha annunciato la riapertura degli istituti scolastici - racconta - molte famiglie si sono affrettate a iscrivere i propri figli per paura che le scuole potessero essere piene”.
Secondo dati ufficiali, circa il 30% delle scuole non potrà riaprire “perché non vi sono le condizioni essenziali di sicurezza sanitaria - spiega la religiosa- e, oltre a ciò, bisogna considerare la forbice sociale che attanaglia il paese che, in questa situazione, ha mostrato ancor più i suoi tragici effetti: per fornire servizi di istruzione a distanza - prosegue - il governo ugandese durante la pandemia si è concentrato sull'apprendimento radiofonico e televisivo. Questo approccio però ha ampliato il divario di disuguaglianza poiché solo il 32% delle famiglie possiede una radio e solo il 19% un televisore. Molti volontari si sono recati di villaggio in villaggio per distribuire fotocopie e materiali didattici, ma molti studenti sono rimasti completamente fuori dall’istruzione per oltre due anni”.
In Uganda soltanto il 40% dei bambini è alfabetizzato quando lasciano la scuola primaria; vi sono , poi, più di 500mila minori rifugiati. “Da quando le scuole sono state chiuse - rileva la religiosa - molti di loro sono caduti nelle maglie dello sfruttamento del lavoro minorile. Inoltre, nell'ultimo anno, c'è stato anche un aumento significativo di gravidanze adolescenziali e matrimoni precoci. Le linee guida del governo - continua - richiedono che le ragazze in stato interessante restino fuori dalla scuola fino al sesto mese di gestazione. Per questo motivo - sottolinea - tante ragazze incontrano grandi difficoltà per tornare a scuola e nella maggior parte dei casi, circa il 59%, abbandona il percorso scolastico”.
Le Suore Evangelizzatrici di Maria stanno lavorando per sradicare la povertà tra i bambini vulnerabili attraverso l’istruzione, in un prospettiva di crescita integrale della persona: “Speriamo che vi siano investimenti nella scuola per avere dei miglioramenti - conclude suor Teresa - poiché i numerosi di bambini che necessitano dell’istruzione rappresentano una questione cruciale per il futuro del paese”.
(ES) (Agenzia Fides 29/1/2022)


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