ASIA/VIETNAM - La missione dei Dehoniani: “Al servizio del popolo vietnamita, annunciando la Buona Novella”

sabato, 18 dicembre 2021 evangelizzazione   missionari  

Ho Chi Minh City (Agenzia Fides) - “Tutto è iniziato durante il Capitolo Generale del 2007, quando si decise l’apertura di una nuova presenza missionaria in Asia. In tempi di crisi, segnati dal calo delle vocazioni, dall’invecchiamento del personale e dalla difficile situazione in alcune missioni, fu un segno di speranza per la nostra congregazione, chiamata a ripartire e a riposizionarsi, in un nuovo contesto mondiale ed ecclesiale. Da qui la scelta del Vietnam, dove i primi missionari dehoniani sono arrivati nel 2013”. Così riferisce in colloquio con l’Agenzia Fides padre Rechie Gier, missionario di origini filippine, appartenente alla Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (detti “Dehoniani”), parlando di come i figli spirituali di padre Leone Dehon abbiano mosso i primi passi nel paese asiatico. “ La nostra comunità - prosegue - cresce rapidamente ed è promettente: Dio la bagna con la sua benedizione inviando un buon numero di vocazioni. In questo momento abbiamo 7 candidati che studiano nel Collegio, 22 studenti che studiano Filosofia, 7 postulanti, 23 novizi e 20 scolastici di voti temporanei e 2 diaconi”.
I Dehoniani in Vietnam sono impegnati in diversi ministeri: formazione e vocazioni, pastorale parrocchiale, l’insegnamento nel Seminario maggiore e nella scuola cattolica, e poi anche nell’accompagnamento dei giovani e nell’apostolato sociale. “Grazie al sostegno di molti generosi benefattori - spiega padre Richie - e l’accoglienza fraterna da parte di alcune diocesi, possiamo essere più presenti ed operare con maggiora assiduità nella Chiesa locale. Speriamo - continua - che con un buon numero di vocazioni, provenienti da diverse parti del Vietnam, la presenza della Congregazione Dehoniana possa ampliarsi e dare più servizi alla Chiesa e al popolo del Vietnam”.
“Ad oggi - racconta il missionario - siamo in dialogo con i Vescovi per capire, insieme con loro, dove potrebbe rendersi necessaria la costruzione di nuove infrastrutture religiose: a Ho-Chi-Minh-City, ad esempio - precisa p. Gier - l’Arcivescovo sta pensando alla realizzazione di un Centro missionario. Questa rappresenterebbe per noi un’opportunità per far crescere una nuova comunità in città. Un’altra possibilità potrebbe essere quella di sviluppare la missione nelle cosiddette ‘highlands’, gli altipiani nelle zone di montagna poco accessibili, dove vivono popolazioni tribali”. “
C’è ancora molto da fare - afferma p. Rechie - è molto importante guardare ai tanti giovani che sono in formazione, alle timide ma incoraggianti risposte positive della gente del posto, che ha bisogno di essere animata, sollecitata e aiutata. A noi missionari Dehoniani- conclude - è affidata la missione di rispondere, nel nostro stile e secondo il carisma del nostro fondatore e alle sfide che questa terra e questa società ci pongono di fronte”.
La Chiesa cattolica in Vietnam conta quasi 8 milioni di battezzati, cioè il 9% della popolazione. I battesimi sono 100mila l’anno, e il cattolicesimo è la seconda religione del Paese, dopo il Buddhismo.
(ES) (Agenzia Fides 18/12/2021)


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