Kampong Cham (Agenzia Fides) - Ha scelto il nome di Giovanni Battista, per esser come lui, annunciatore e profeta. John Baptist Prak Hong è il primo diacono dall'etnia bunong (detta anche phnong). Come riferisce all'Agenzia Fides il Vicario Apostolico di Phnom Penh, mons. Olivier Marie Schmitthaeusler "si tratta di una grande gioia e di un grande dono per tutta la Chiesa cambogiana". L'uomo, che proviene dalla provincia di Mondulkiri, territorio di altipiani al confine con il Vietnam, è stato ordinato diacono il 30 novembre nella chiesa di San Giuseppe a Kdol Leu, nel territorio della Prefettura Apostolica di Kampong Cham, con la partecipazione appassionata e colorata di membri del popolo bunong, con tamburi e abiti tradizionali.
Ha detto il Vescovo Schmitthaeusler: "Oggi siamo pieni di gioia e gratitudine a Dio per l'ordinazione di Hong. Se osserviamo il percorso del fratello Hong, vediamo come Dio ama l'umanità. Dio ha scelto Hong da un piccolo villaggio di Busra per venire ad annunciare la Buona Novella ai Kampong Cham e nella comunità cattolica della Cambogia. Non è facile viaggiare da Busra verso Phnom Penh. Hong ha viaggiato per frequentare il Seminario teologico. Ringraziamo Dio che l'ha chiamato, come ha fatto con sant' Andrea, primo missionario chiamato da Gesù".
"Quando pensiamo ad Andrea - ha proseguito - ricordiamo anche André Lesouëf, delle Missioni Estere di Parigi (MEP), primo Ordinario della Prefettura Apostolica di Kampong Cham, eretta nel 1968. Oggi con Hong, primo esponente del clero cattolico dal popolo Phnong, vediamo in profondità la storia della salvezza. Ringraziamo Dio e i suoi genitori: è un frutto speciale che i genitori offrono alla nostra comunità. Grazie alla parrocchia di Busra che è stata l'ambiente fecondo in cui la chiamata di Dio è cresciuta nel cuore di Hong".
Il Vescovo ha ricordato l'invito di Gesù agli apostoli, "vi farò pescatori di uomini" e, notando che la comunità di San Giuseppe si trova lungo il fiume Mekong, ha rimarcato che Dio chiama Hong e essere anch'egli "pescatore di uomini" insegnando a 4 milioni di persone nel territorio di Kampong Cham a riconoscere Dio. "Hong ha molto lavoro da fare; le reti vanno gettate ovunque", ha detto.
Il diacono, ha aggiunto sarà come un ponte, e la sua vita potrà aiutare la gente a "connettersi con Dio": potrà stabilire "un legame speciale tra Dio e l'uomo attraverso il servizio dell'altare, soprattutto attraverso la preghiera, attraverso la testimonianza evangelica data in modo attento ai poveri e agli oppressi".
E ha osservato: "Hong svolge il ruolo di servitore, per educare alla fede alla preghiera. Sarà un servitore speciale, un segno speciale nella nostra comunità: siamo servi siamo pieni di gioia, pieni di felicità, siamo pieni di speranza. Siamo servi disposti a sacrificarsi per servire gli altri. Ora è il momento di dare tutta la sua vita a Dio".
Soprattutto - ha concluso mons. Schmitthaeusler, rivolgendosi al neo diacono - una parola va tenuta a mente: "Accogli la Parola del Vangelo di Cristo e compi la missione proclamandola; credi nella Parola che leggerai e così insegnerai ciò in cui credi e vivrai di ciò che insegni".
I bunong, oggi circa 50mila in tutto, sono indigeni dediti all'agricoltura e principalmente animisti. Sono detti "custodi della foresta" e “custodi degli elefanti” e perché in passato ogni villaggio aveva suoi elefanti e il numero di esemplari determinava la ricchezza di quel villaggio. In tutta la provincia di Mondulkiri, le comunità cristiane hanno visto un aumento dei membri negli ultimi anni.
(PA) (Agenzia Fides 4/12/2021)