ASIA/INDIA - Abrogazione delle leggi sull'agricoltura: "Una vittoria dei contadini"

sabato, 20 novembre 2021 diritti umani   agricoltori  

New Delhi (Agenzia Fides) - "Accogliamo con favore la tardiva saggezza del Primo Ministro Narendra Modi nell'abrogare le tre leggi sull'agricoltura che avevano un profilo incostituzionale. È una vittoria del popolo: il futuro dell'India non è in mano alle grandi multinazionali". Così commenta all'Agenzia Fides il Gesuita padre Irudhaya Jothi, assistente sociale a Tripura, nel nordest dell'India, dopo che ieri, 19 novembre, il Primo Ministro Narendra Modi, in un discorso alla nazione, ha annunciato l'abrogazione di tre controverse leggi agricole che da un anno causano massicce proteste degli agricoltori in tutta l'India. Le leggi saranno ufficialmente abrogate durante la sessione invernale del Parlamento federale che inizierà il 29 novembre.
"E' la vittoria di 700 milioni di agricoltori - aggiunge il Gesuita - che hanno sofferto nell'ultimo anno. Il movimento popolare sarà stimolato a lottare per cancellare altre leggi come la legge antiterrorismo Unlawful Activities Prevention Act (UAPA), che ha colpito molti promotori dei diritti umani come il padre Stan Swamy, accusandoli di terrorismo o sedizione".
Il Verbita p. John Paul SVD, Direttore dell'Ufficio comunicazione nella diocesi di Jaipur, in Rajasthan, osserva a Fides:" Sono felice della abrogazione delle le tre leggi agricole. Il governo federale avrebbe dovuto abrogarle già molto tempo fa. I poveri contadini hanno protestato per più di un anno, resistendo al caldo intenso, alle forti piogge e poi affrontando molti problemi. Nonostante tutti i gravi problemi non si sono mai arresi". Aggiunge il P. John Wakhla SVD, parroco alla St. Arnold's Church a Indore, in Madhya Pradesh: "Quelle tre leggi sull'agricoltura avrebbero trasformato la vita della comunità agricola in un inferno, redendo gli agricoltori lavoratori vincolati e assoggettati. Il pericolo è per ora scampato"
L'annuncio del Primo Ministro Narendra Modi è arrivato in occasione di Guru Purab, il compleanno di Guru Nanak, fondatore della religione Sikh, i cui membri costituiscono la maggioranza dei contadini in protesta. In particolare molti di loro erano accampati ai confini della capitale Delhi fin al 26 novembre 2020. Modi ha detto che le leggi agricole intendevano aiutare i piccoli agricoltori e si è detto rammaricato perchè il governo non è riuscito a convincere gli agricoltori della bontà di quei provvedimenti. Ha affemato che, da Primo Ministro, intende dare massima importanza allo sviluppo degli agricoltori, come ha fatto rafforzando le infrastrutture del mercato rurale e aumentando i prezzi minimi dei prodotti agricoli.
Le tre leggi agricole vengono ritirate prima delle elezioni politiche in diversi stati indiani: le elezioni sono previste per marzo a Goa, Manipur, Punjab, Uttar Pradesh e Uttarakhand. Anche negli stati di Gujarat e Himachal Pradesh il mandato dei Parlamenti statali scade entro dicembre.
(SD-PA) (Agenzia Fides 20/11/2021)



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