EUROPA/ITALIA - Vescovi armeni cattolici convocati a Roma per eleggere il Patriarca. Cardinale Sandri: lo Spirito di Cristo aiuti a superare logiche di schieramento

martedì, 21 settembre 2021 medio oriente   chiese orientali   papa francesco   diaspora  

Roma (Agenzia Fides) – “Ciascuno di noi è convocato in questi giorni come i discepoli di Gesù dopo la Resurrezione, in Galilea, il luogo della prima chiamata e del discepolato, perché attraverso di voi e le vostre scelte, la Chiesa Patriarcale di Cilicia degli Armeni possa vivere un nuovo inizio”. Così il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, si è rivolto ai Vescovi della Chiesa armena cattolica durante la Divina Liturgia celebrata nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 20 settembre, a Roma, presso il Pontificio Collegio Armeno “in Urbe”, per invocare l’assistenza dello Spirito Santo sui lavori dell’imminente Sinodo elettivo convocato nella Città eterna da Papa Francesco per scegliere il nuovo Patriarca, successore di Krikor Bedros XX Ghabroyan, scomparso lo scorso 25 maggio.
I Vescovi armeni cattolici, come riferito dall’Agenzia Fides (vedi Fides 7/7/2021 e 28/8/2021), avevano già preso parte a un Sinodo per l'elezione del nuovo Patriarca convocato presso il convento libanese di Nostra Madre di Bzommar a partire dallo scorso 22 giugno. Le sedute di quel Sinodo si erano però concluse senza esito. In quindici giorni di incontri, nessun candidato aveva ottenuto i due terzi dei voti dei 12 Vescovi partecipanti al Sinodo, soglia richiesta per l’elezione del nuovo Patriarca. A quel punto, secondo quanto è stabilito dal Codice dei Canoni delle Chiese orientali, le sessioni del Sinodo elettivo erano state interrotte, e la questione era stata rimessa al Papa, che ha convocato i Vescovi armeni cattolici a Roma per partecipare a un nuovo Sinodo elettivo ospitato presso il Pontificio Collegio Armeno dell’Urbe, sotto la presidenza del Cardinale Sandri, a capo del Dicastero vaticano per le Chiesa orientali.
La Divina Liturgia che ha avuto luogo lunedì 20 settembre presso il Pontificio Collegio armeno è stata presieduta da Boutros Marayati, Arcivescovo di Aleppo ed Amministratore della Chiesa Patriarcale, ed è stata concelebrata da tutti i Vescovi partecipanti al Sinodo già arrivati a Roma. Nell’omelia pronunciata durante la celebrazione eucaristica, il Cardinale Sandri ha indicato con parole efficaci l’orizzonte in cui i vescovi armeni cattolici sono chiamati a esercitare la propria responsabilità ecclesiale, scegliendo un nuovo Patriarca per la guida della Chiesa Patriarcale di Cilicia degli Armeni.
“Iniziamo” ha detto tra l’altro il Porporato argentino “celebrando la Divina Liturgia, e continueremo a nutrirci del Sacramento dell’altare in questi giorni, dicendo con un gesto concreto il primato che dobbiamo e vogliamo dare a Cristo, superando ogni logica, pensiero o schieramento umano. Non possiamo ignorare che esistano queste dimensioni, e sarebbe ipocrita negarle, ma siamo chiamati a domandarci quanto siamo capaci di lasciar trasformare i nostri ragionamenti mettendoli dinanzi alla luce di Cristo. Noi” ha proseguito il Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali “crediamo che sull’altare, attraverso l’azione dello Spirito Santo nella Chiesa, gli elementi della terra, quali il pane e il vino, sono assunti e trasformati divenendo presenza di Gesù, morto e Risorto per noi. Eppure, proprio noi che siamo costituiti ministri dell’Eucarestia, che invochiamo nell’epiclesi l’effusione dello Spirito di consacrazione, rischiamo a volte di porre dei limiti al Paraclito, mantenendo in noi stessi, nel nostro cuore o nel nostro giudizio sugli altri come delle zone d’ombra ove l’unico criterio è quello personale o peggio quello dello spirito del mondo”.
Citando le invocazioni di San Gregorio di Narek, il figlio della cristianità armena proclamato Dottore della Chiesa da Papa Francesco, “che non cessa nei suo scritti di invocare il Signore a partire dall’esperienza della tenebra e del peccato”, il Cardinale Sandri ha richiamato i vescovi armeni a farsi carico con le loro scelte delle intime urgenze spirituali e pastorali che segnano la vita delle comunità armene cattoliche sparse in tutto il mondo: “La Chiesa di Cilicia degli Armeni” ha detto tra l’altro il Porporato “sa che i suoi fedeli sono ormai presenti in quasi tutti i continenti: le sofferenze del passato e del presente, la ricerca di una dimora stabile e di sicurezza, la fuga dai poteri che ne hanno insidiato la vita li ha condotti a disperdersi. Hanno bisogno di pastori che li conducano, li ricerchino, sappiano chiamarli per nome come fa il buon pastore descritto nel Vangelo”. Per questo “il nuovo Patriarca dovrà essere non solo per definizione tradizionale Caput et Pater. Capo soltanto nella misura in cui potrà farsi servo, Padre perché sentirà la responsabilità per tutti i suoi figli”. Nel compiere le loro scelte – ha confidato il Cardinale Sandri – i Vescovi armeni cattolici e anche il futuro Patriarca potranno trovare ispirazione e conforto nella ricchezza della propria Tradizione, tenendo presente che “il popolo armeno ha conosciuto molto da vicino l’esperienza della violenza e della persecuzione, ma nessun potere o forza umana ha potuto strappare dalle sue labbra il nome di Cristo”.
Una nota della Congregazione per le Chiese orientali, pervenuta all’Agenzia Fides, riferisce che nella giornata di oggi, martedì 21 settembre, e nella mattinata di mercoledì 22 settembre, i partecipanti al Sinodo prenderanno parte a un ritiro spirituale, con le meditazioni dettate dal Cardinale Angelo De Donatis, Vicario di Sua Santità per la Diocesi di Roma, Poi, a partire da mercoledì pomeriggio il Cardinale Sandri aprirà la Sessione elettiva, che sarà da lui presieduta a nome di Papa Francesco, secondo la normativa approvata dallo stesso Vescovo di Roma, volta a garantire un esito positivo per l’assemblea elettiva. (GV) (Agenzia Fides 21/9/2021)


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