AFRICA/SUD SUDAN - “Basta con i messaggi incitanti all’odio sui social media”: appello del Vescovo di Tombura-Yambio

venerdì, 27 agosto 2021 violenza   social network   vescovi  

Juba (Agenzia Fides) – “Sui social media ci sono troppi messaggi incitanti all’odio” denuncia Sua Ecc. Mons. Eduardo Hiiboro Kussala Vescovo di Tombura-Yambio, in Sud Sudan, in una nota inviata all’Agenzia Fides, nella quale stigmatizza l’uso dei moderni mezzi di comunicazione di massa per perpetuare il clima di odio e violenza che da anni affligge la regione.
“Viviamo in un clima d’insicurezza che ha prodotto risultati così nefasti come forti perdite di vite innocenti, distruzione di proprietà, sfollamenti, dissidi, fame e sofferenze di ogni tipo” sottolinea Mons. Kussala. “Non possiamo sopportare più questa situazione, vediamo cosa possiamo fare per fermare la violenza”.
Una delle prime cose da fare, secondo il Vescovo di Tombura-Yambio, è fermare i messaggi che incitano all’odio che circolano incessantemente sui social media e sulle applicazioni di comunicazione.
“Sulle piattaforme social leggiamo un gran numero di messaggi incitanti all’odio, dove i Sud sudanesi si insultano a vicenda, e il mondo ci vede come un gruppo di nemici. Questa mentalità è contro l’unità e nemica della coesistenza reciproca”.
“La sicurezza inadeguata, la povertà, la mancanza di una cultura di pace sono tutti fattori che favoriscono la violenza” continua il Vescovo, che lancia un appello a tutti i leader religiosi perché continuino a promuovere comportamenti e pratiche per bloccare la violenza”.
Mons. Kussala vede dei segnali di speranza nel “dialogo incoraggiante promosso dal Vaticano tra il governo di unità nazionale e i gruppi di opposizione, e nel desiderio di rimpatriare i rifugiati. Il governo necessita del nostro apprezzamento e supporto nel difficile processo di attuazione dell’Accordo di pace rivitalizzato” conclude il Vescovo.
Il 18 luglio 2021, la Comunità di Sant’Egidio ha ospitato colloqui di pace tra il governo di transizione rivitalizzato di unità nazionale del Sud Sudan, e i movimenti che non avevano firmato gli accordi precedenti. (L.M.) (Agenzia Fides 27/8/2021)


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