AFRICA/CONGO RD - Nel Nord Kivu in aumento le violenze contro i civili, commesse anche da militari e poliziotti

mercoledì, 28 luglio 2021 diritti umani   violenza  

Kinshasa (Agenzia Fides) - Rapimenti, arresti arbitrari e detenzioni illegali, nonché stupri e violenze sessuali, torture. Sono questi i crimini contro la persona commessi nel Territorio di Rutshuru, nella provincia del Nord Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Lo denuncia LISVDHE, un’organizzazione locale per la difesa dei diritti umani. Fonti missionarie hanno inviato all’Agenzia Fides l’ultimo rapporto prodotto dall’organizzazione, elaborato da volontari che vivono nella zona. Le violenze sono commesse sia “da uomini in borghese armati di fucili o di armi bianche, sia da membri delle forze armate della RDC (FARDC) o della Polizia Nazionale Congolese”.
Tra le vittime di violenze sessuali molte sono giovanissime ragazze dai 12 ai 15 anni. Uno degli ultimi brutali episodi risale all’11 luglio, quando cinque ragazze di età compresa dai 12 ai 21 anni sono state rapite da 4 uomini armati mentre rientravano dal mercato rurale di Kabaya/Rumangabo. Le vittime sono state portate nella boscaglia dove hanno subito stupri di gruppo e violenze sessuali da parte dei loro carnefici. Dopo tre giorni di prigionia e dopo aver subito pesanti torture, è stato loro ordinato di contattare i parenti per negoziare la loro liberazione, avvenuta dopo il pagamento di un riscatto.
Diversi episodi coinvolgono poliziotti e militari che commettono abusi sui civili. “LISVDHE condanna e denuncia i rapimenti, gli stupri e le violenze sessuali, i trattamenti crudeli, disumani e degradanti, gli arresti arbitrari e le detenzioni illegali, le torture corporee e psichiche, di cui sono vittime ragazze, donne, uomini e bambini del territorio di Rutshuru, nonostante l’imposizione dell’amministrazione militare” (vedi Fides 7/5/2021)
LISVDHE condanna anche il silenzio e la passività colpevole delle autorità responsabili della sicurezza e della protezione dei cittadini. Per questo chiede alle autorità giudiziarie militari di condurre inchieste rigorose, urgenti e imparziali, sulle violazioni dei diritti umani; chiede ai comandanti militari, da un lato di aumentare le operazioni contro i gruppi armati illegali, dall’altro di istillare nei propri militari il rispetto dei diritti umani e di applicare il codice militare nei confronti di chi commette abusi e violenze contro i civili. (L.M.) (Agenzia Fides 28/7/2021)



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