EUROPA/ITALIA - Raddoppiati in un anno i pazienti stranieri curati dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Rumeni e Filippini i più numerosi

martedì, 19 luglio 2005

Roma (Agenzia Fides) - Provengono praticamente da tutto il mondo e parlano lingue diverse i 10.062 piccoli pazienti che nel 2004 sono stati curati presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Rispetto al 2003 il loro numero è raddoppiato. I Paesi di provenienza erano 114 ma nel 2004 il numero è salito a 128. Il 15,6% veniva dalla Romania, il 12,4% dalle Filippine e il 9,3% dal Bangladesh, il 7,7 dal Perù, il 6,4 dall’Albania, il 3,7 dalla Libia, il 3,6 dall’Ecuador, il 3,5 dalla Cina e, infine, il 3,2 dalla Polonia con un restante 34,7% da altri Paesi.
Il sensibile incremento è legato, oltre alle dinamiche demografiche, anche alla certezza per i pazienti stranieri e per i loro genitori di essere accolti con disponibilità senza difficoltà di comprensione grazie al servizio di mediazione culturale e di interpretariato, messo a disposizione dall’ospedale. Secondo la legge italiana tutti i cittadini stranieri, appartenenti all’Unione Europea e non, hanno il diritto di essere curati e assistiti. Inoltre, in caso di emarginazione, il sistema sanitario italiano ha il diritto di intercettare ogni richiesta di aiuto e di cura. Non solo, però, i cittadini stranieri in regola con le norme di soggiorno italiane hanno il diritto alla salute ma anche tutti coloro che, costretti a lasciare il loro paese, si trovano illegalmente in Italia. L’assistenza, quindi, viene erogata sia a coloro che regolarmente residenti sono iscritti obbligatoriamente al Servizio Sanitario Nazionale che a coloro che, non in regola, possono richiedere un tesserino di assistenza alle ASL, alle aziende ospedaliere o ai policlinici universitari.
L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù rispetta con attenzione non solo la legge italiana ma il diritto di ogni uomo a essere curato, per far fronte alle necessità di tutti coloro che si trovano in situazioni di grave disagio economico o sociale. E’ un punto di riferimento internazionale per la salute dei bambini, interpreta l’insegnamento cristiano di “curare gli ammalati e servire gli infermi” con una intensa attività umanitaria all’estero dove maggiore è il bisogno di assistenza,facendosi carico della copertura delle spese per il ricovero dei piccoli pazienti extracomunitari. (AP) (19/7/2005 Agenzia Fides; Righe:28; Parole:361)


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