ASIA/FILIPPINE - L'Arcivescovo Valles: "La fede è salda in tempi difficili"; il Vescovo David nuovo Presidente della Conferenza episcopale

giovedì, 8 luglio 2021 vescovi   pandemia   coronavirus  

Manila (Agenzia Fides) - "La mia memoria mi dice che noi tutti abbiamo camminato insieme, abbiamo camminato con il Signore e con la Madonna negli ultimi 500 anni. La mia memoria mi dice che davvero siamo stati beneficiati da doni per poter ora donare. Questo ci dà la speranza per il nostro futuro": con queste parole l'Arcivescovo Romulo G. Valles, Arcivescovo di Davao e Presidente uscente della Conferenza Episcopale delle Filippine, si è congedato dai Vescovi riuniti nella 122a Assemblea plenaria, in corso a Manila.
L'Arcivescovo ha salutato il nuovo Presidente della Conferenza episcopale delle Filippine (CBCP), che è Mons. Pablo Virgilio David, Vescovo di Kalookan, 62 anni, finora vicepresidente della Conferenza, dove ha guidato anche la Commissione episcopale sull'apostolato biblico. Personalità nota per l'impegno sociale e la difesa dei poveri e degli ultimi, Mons. David ha ricevuto, nel 2019, il "Premio Bukas Palad", conferito dall'Università "Ateneo de Manila", gestita dai Gesuiti, "per il suo servizio ai poveri e per il suo coraggio nel parlare contro il male dell'ingiustizia e della violenza".
L'Arcivescovo Valles, nel messaggio conclusivo del suo mandato, pervenuto a Fides, ha rimarcato: "Il 2020 e il 2021 saranno fortemente impressi nella nostra memoria come tempi di oscurità, di miseria e di sofferenza, tempi di terribile malattia e morte. Siamo stati preoccupati nel sapere che alcuni Vescovi erano stati colpiti dal Covid-19, e profondamente addolorati perché alcuni sacerdoti e religiosi avevano perso la vita, una grande sofferenza per tutti ma soprattutto per i più poveri e vulnerabili". "Ma diciamo a noi stessi e alla nostra gente - ha asserito - che la nostra memoria non è semplicemente tutta morte e sofferenza. Con fede, abbiamo pregato. Nella fede, non abbiamo dimenticato che apparteniamo alla famiglia della Chiesa. Nella fede, abbiamo lottato per compiere buone azioni, specialmente per i più sofferenti tra noi. Nella fede ci siamo resi conto di quanto Dio sia presente in mezzo a noi".
L'Arcivescovo ha ricordato che Papa Francesco ha invitato tutti i fedeli del mondo a pregare la Vergine Maria, chiedendo la fine della pandemia. "Nelle nostre liturgie, in particolare nell'Eucaristia, abbiamo creduto nella presenza costante e nell'accompagnamento del Signore in questi tempi così difficili. Nel Sacramento della Riconciliazione, nel Sacramento degli Infermi, per quanto sia difficile celebrarli, facciamo sperimentare al nostro popolo la misericordia e il perdono e il conforto risanatore del Signore. Abbiamo mantenuto vivo il suo amore".
In questo tempo difficile, prosegue, "abbiamo celebrato e ricordato l'inizio dei 500 anni di cristianesimo nelle Filippine" mentre nella sofferenza, "il Santo Padre ci ha donato la consolante figura di San Giuseppe, proclamando l'Anno di San Giuseppe". Lo scorso 12 giugno, ha ricordato, "abbiamo guidato il nostro popolo a compiere l'Atto nazionale di Consacrazione alla nostra Beata Madre, ricordando che siamo davvero un popolo amante di Maria, perché davvero, crediamo che Lei sia nostra Madre".
Guardando al passato, conclude l'Arcivescovo Valles, "siamo fiduciosi nel futuro. Possiamo cantare con il salmista che dice: "Anche se cammino nella valle delle tenebre, non temo alcun male".
(SD-PA) (Agenzia Fides 8/7/2021)


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