VATICANO - L'Infanzia Missionaria in pandemia: animazione con i social media ma resta fondamentale l'annuncio del Vangelo "in presenza"

lunedì, 5 luglio 2021 pontificie opere missionarie  

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - "Anche se la pandemia continua ad affliggere ancora molti paesi, è stata ed è un’occasione per riscoprire l’utilità dei social media e una spinta ad utilizzarli meglio e di più per l’animazione, la formazione, l’informazione e la cooperazione spirituale e materiale. Attraverso i social media si possono raggiungere più persone, in particolare quelle che non avremmo forse mai incontrato. Inoltre c’è stato un maggior coinvolgimento delle famiglie e la partecipazione dei genitori agli impegni missionari dei figli. Pur riconoscendo l’utilità di tali mezzi la visita di persona alle parrocchie e alle scuole e l'opera di animazione diretta, "in presenza" è considerata come insostituibile": cosi suor Roberta Tremarelli, AMSS, Segretario Generale della Pontificia Opera della Santa Infanzia (POSI) racconta all'Agenzia Fides la realtà della Pontificia Opera (detta anche "Infanzia Missionaria"), alla luce dei recenti incontri continentali, tenutisi in modalità online. La realtà dell'Opera, che è una delle quattro Pontificie Opere Missionarie (POM), spiega suor Tremarelli "è diversa in ogni continente e anche dove è organizzata con veri e propri gruppi, in cui i bambini diventano membri attraverso una cerimonia di impegno e ricevono dei simboli speciali (foulard, spilla, quaderno…), la spiritualità e il carisma viene comunque proposte a tutti i bambini e ragazzi proprio per essere inclusivi e non escludere nessuno".
Dagli incontri è emerso che per ogni Direzione nazionale delle POM il carisma dell’Opera della Santa Infanzia, come quello delle altre Pontificie Opere Missionarie, è trasversale dovrebbe "irrompere e diffondersi in tutte le realtà ecclesiali per risvegliare la coscienza missionaria e la responsabilità che scaturisce dal battesimo". "Per tale motivo - rileva suor Tremarelli - è necessario proporre dei percorsi, di fede e non solo, che accompagnino tutto l’anno e non solo in occasione della celebrazione della Giornata dell’infanzia missionaria o del mese missionario".
Nel racconto della Giornata dell'Infanzia Missionaria, celebrata a livello continentale, è emersa l’urgenza di collaborare e non competere con le altre istituzioni e movimenti presenti nelle Chiese locali e che coinvolgono bambini e ragazzi, così come con le commissioni diocesane o nazionali per la catechesi e la pastorale dell’infanzia. Si è parlato molto di "essere partner, di lavorare insieme nella Chiesa e per la Chiesa", rileva. Va notatoo che in Malawi, ad esempio, la Direzione nazionale delle POM ha ricevuto dalla Conferenza Episcopale l’incarico dalla di occuparsi anche della catechesi con i bambini e i ragazzi e così in questo tempo di confinamento sono state realizzate diverse trasmissioni alla radio per la catechesi. Anche la Direzione Nazionale in Francia realizza delle brevi trasmissioni radiofoniche settimanali dal titolo “Les petits curieux de la foi” in cui si presenta di volta in volta un argomento di fede spiegato dai bambini.
La dimensione universale è caratteristica delle POM: "C’è una particolare attenzione a questa dimensione in tutte le attività promosse con i bambini e i ragazzi, al fine di aprire e allargare lo sguardo, il cuore e la mente", si nota.
Il confinamento causato dalla pandemia ha penalizzato molto le direzioni nazionali delle POM che lavorano di solito con le scuole per la proposta dell’Infanzia missionaria: alcune sono riuscite comunque a proporre iniziative, innanzitutto di preghiera, per coinvolgere i bambini e i ragazzi missionari. Per esempio a Malta sono state promosse diverse iniziative via Internet per accompagnare i bambini e i ragazzi costretti a restare casa. "Non potendo incontrarli e distribuire i salvadanai tipici per la raccolta delle offerte è stato inviato per mail il materiale che poi ogni bambino poteva realizzare in casa, coinvolgendo così anche il resto della famiglia, allo scopo di aiutare a costruire una Chiesa a casa”, riferisce il Segretario generale.
Tra le atre iniziative creative, la Direzione nazionale inglese ha aggiornato il sito web nella pagina di "Missio together" inserendo una mappa nella quale poter navigare per scoprire la realtà e le testimonianze di bambini e ragazzi di vari paesi del mondo.
Tra le difficoltà notate, la segretaria nazionale della Direzione delle POM in Lussemburgo ha condiviso la difficoltà di coinvolgere le scuole poiché il governo ha cancellato dai programmi la lezione di religione, che era il momento più propizio e adatto per queste proposte. La stessa situazione è condivisa anche in altre realtà, specialmente a livello europeo e dell’America latina. Durante questo incontro la nuova segretaria nazionale della Infanzia Missionaria in Brasile nella sua presentazione ha parlato dell'Opera come di "uno stile di vita fondato sulla preghiera, il sacrificio e la solidarietà".
Il Direttore nazionale delle POM in Uruguay ha condiviso la proposta di una serie di iniziative promosse a livello regionale dell’America meridionale e del centro, in particolare realizzate alla radio e grazia al social network Facebook. Una delle sfide più importanti è quella di "non ridurre le POM a una ONG e così limitare le proprie proposte solo alla dimensione umanitaria, che è importante ma va sempre accompagnata da quella della fede", hanno concordato i diversi responsabili nazionali.
Nei paesi di lingua francofona, anglofona e lusofona dell’Africa è emerso che lo slogan dell’Infanzia missionaria oggi si è arricchito: se in passato era “I bambini aiutano i bambini", oggi è divenuto "I bambini aiutano i bambini, bambini evangelizzano i bambini, i bambini pregano per i bambini di tutto il mondo”, e può essere declinato nelle proposte proprie dell’Opera: la preghiera, il sacrificio e l’offerta, la testimonianza e l’annuncio.
La direzione nazionale della Costa d’Avorio, così come quella della Repubblica Democratica del Congo, ha evidenziato che la cooperazione missionaria è compito di tutti senza distinzione: anche i paesi delle giovani Chiese hanno la responsabilità di contribuire e sostenere l’azione missionaria della Chiesa. Infatti negli ultimi anni con la somma raccolta in questi due paesi sono stati sostenuti anche progetti a favore di bambini al di fuori del proprio contesto. Questa modalità sostiene la dimensione missionaria e sollecita la partecipazione dei bambini e ragazzi.
Il Direttore nazionale delle POM in Australia ha riferito che la maggioranza dei ragazzi nel paese frequenta una scuola cattolica e per tale motivo molte proposte sono pensate ad hoc per coinvolgere le scuole. Attraverso un video ha presentato la proposta della tradizionale attività "Socktober" che coinvolge tutte le scuole in un concorso a livello nazionale.
Da paesi in cui i cattolici sono una minoranza (per esempio Algeria, Laos, Cambogia, Pakistan) è emerso il desiderio e l’impegno costante innanzitutto nell’educazione dei bambini e ragazzi: nelle scuole si possono trasmettere i valori del Vangelo, l’attenzione all’altro, la condivisione, la fraternità e costruire così opportunità di dialogo e solidarietà. In tali contesti la collaborazione con i Vescovi e i cattolici presenti è fondamentale per una testimonianza evangelica concreta.
L’Opera della Santa Infanzia - hanno concluso i presenti collegati via web - è ancora poco conosciuta, e si vive sempre la sfida dell’adattamento al contesto. "Siamo convinti del fatto che una formazione integrale sin dalla più tenera età possa aiutare a crescere nella dimensione della fede ma anche a livello umano e sociale. Dobbiamo sempre fare memoria della motivazione che ha portato Mons Charles de Forbin Janson ha iniziare l’Opera della Santa Infanzia: la sua preoccupazione per i bambini cinesi, che erano destinati alla morte e senza aver ricevuto il Battesimo, cioè la dimensione umana e di fede", conclude suore Roberta Tremarelli.
(Agenzia Fides 5/7/2021)


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