AMERICA/MESSICO - I Vescovi: “Oggi più che mai, le nostre società hanno bisogno di artigiani della pace”

mercoledì, 23 giugno 2021 pace   elezioni   società civile   conferenze episcopali  

Città del Messico (Agenzia Fides) – “Celebrato uno dei processi elettorali più significativi della nostra storia, invitiamo tutti, indipendentemente dai risultati delle votazioni, a costruire un futuro, basato sulla capacità di impegnarci insieme per superare le divisioni, promuovendo la pace, la riconciliazione di fronte alle ingiustizie e la comunione tra tutti noi. Cerchiamo di trasformare le persone e i nostri popoli promuovendo una cultura del dialogo e del perdono”. E’ l’appello rivolto dai Vescovi del Messico, in un messaggio firmato dal Presidente e dal Segretario della Conferenza Episcopale Messicana (CEM), rispettivamente Rogelio Cabrera Lopez, Arcivescovo di Monterey, e Alfonso G. Miranda Guardiola, Vescovo ausiliare di Monterey.
Il messaggio pervenuto a Fides, intitolato “La pace come anelito della pienezza umana” e con la data del 23 giugno, si apre ricordando che “dare la pace è al centro della missione dei discepoli di Cristo. E questa offerta è rivolta a tutti gli uomini e le donne che si aspettano la pace in mezzo a tragedie e violenze, quindi, questo è anche il nostro desiderio”. I Vescovi affermano ancora una volta che “la pace non può ridursi ad un semplice equilibrio tra forza e paura”, “l'aumento delle intimidazioni, così come la proliferazione incontrollata delle armi, sono contrari alla moralità e alla ricerca di una vera armonia”. Quindi ribadiscono che “Oggi più che mai, le nostre società hanno bisogno di ‘artigiani della pace’” e ricordano che la Chiesa, come Madre piena di saggezza, ha sempre insistito sull'importanza di promuovere una cultura del dialogo e della pace attraverso il Magistero dei Pontefici.
La società messicana “è stata notevolmente danneggiata da scenari di insicurezza e violenza”, denunciati dai Vescovi già nel 2010, e “questa realtà, lungi dal diminuire, continua a minacciare le nostre comunità” scrivono nel loro messaggio. Tutti noi “siamo chiamati a dare il nostro contributo alla costruzione della casa comune, sotto la tutela giuridica prevista dallo Stato di diritto, che deve garantire una sana convivenza tra la popolazione… La Chiesa compie la sua missione seguendo le orme di Gesù e avallando i suoi atteggiamenti; da Lui impariamo la sublime lezione di annunciare il Vangelo della Pace con la fiducia riposta nella forza trasformatrice dell'Amore”.
Quindi ribadiscono l'intento “di rinnovare e mantenere un dialogo fecondo, aperto e trasparente con le Istituzioni”, propongono “di continuare a basarci sui principi di solidarietà e sussidiarietà, incoraggiando il prevalere dell'aiuto reciproco e camminando animati dalla fiducia reciproca”, esortano “a essere un esempio di pace, armonia e amore ovunque ci troviamo”, incoraggiano “una sana convivenza”, invitano a scegliere “prontamente e in ogni momento di combattere la violenza”, esortano ad una “comunicazione assertiva” e ad essere gentili con tutti, anche con quelli che non ci salutano. Il messaggio si conclude con questo invito: “Mettiamo questi desideri ed esortazioni nelle mani del nostro buon Dio e sotto la protezione di Santa María de Guadalupe, che per cinque secoli ci ha accompagnato e che nel suo volto meticcio ci offre un messaggio di comunione, che permette di superare le differenze attraverso la pace e l'armonia”. (SL) (Agenzia Fides 23/06/2021)


Condividi: