AFRICA/NIGERIA - “Si riformi la Costituzione in modo che vi sia un’unica legge uguale per tutti” chiedono i Vescovi

venerdì, 11 giugno 2021 vescovi   sharia   libertà di coscienza   libertà religiosa  

Abuja (Agenzia Fides) – “Per garantire la pace e l'unità della nazione, si deve porre fine allo status speciale di cui l'Islam gode di fatto nella nostra Costituzione. Notiamo a questo proposito che mentre l'Islam è menzionato molte volte nella Costituzione, non c'è una sola menzione del Cristianesimo o di qualsiasi altra religione nella Costituzione” afferma un memorandum inviato dalla Conferenza Episcopale della Nigeria alla Commissione del Senato per la revisione costituzionale.
Ricordando che “la Costituzione della Repubblica Federale della Nigeria del 1999 è un prodotto e un'imposizione dell'esercito”, i Vescovi affermano: “tenendo presente questo, l'aspetto particolare che vogliamo affrontare per la Revisione della Costituzione del 1999 ha a che fare con il posto che l'Islam come religione ha assunto nella nostra Costituzione rispetto alla vita nazionale, nella misura in cui la Carta del 1999 ha svantaggiato i cristiani e gli aderenti ad altre religioni in qualsiasi luogo a maggioranza musulmana”.
Nel 1999 cadde la dittatura militare, ma per tutelare il processo di democratizzazione si lasciò nella nuova Costituzione ampio margine di libertà ai governatori dei diversi Stati in merito al tipo di sistema legale da applicare nella propria giurisdizione, permettendo nel corso degli anni a 12 Stati del nord della Federazione di adottare la Sharia anche in ambito penale.
Secondo i Vescovi questa situazione ha introdotto forme di discriminazione nei confronti dei non musulmani e il non rispetto dei diritti umani fondamentali, come la libertà di coscienza.
“Abbondano i reclami per la mancanza di un adeguato rispetto delle disposizioni della Costituzione della Repubblica Federale della Nigeria del 1999 contro l'istituzione di qualsiasi religione di Stato, il rispetto della libertà di religione, compreso il diritto di cambiare liberamente la propria religione, e l'uguaglianza di tutte le religioni davanti alla legge” affermano nel loro memorandum
“Gli autori della Costituzione del 1999 hanno creato tribunali della sharia per i musulmani. Questo spiega perché un cristiano non può essere nominato Kadi e Grand Kadi della Corte d'Appello della Sharia. Pertanto, concludiamo che mentre i musulmani hanno in esclusiva un tribunale che regola i loro affari e al quale possono essere nominati solo giudici della loro fede, lo stesso non si può dire per i cristiani, o le persone di altre religioni. Si crea così dal punto di vista costituzionale una grave disuguaglianza e sotto-rappresentanza nella magistratura nigeriana. L'istituzione delle Corti d'Appello della Sharia nella nostra Costituzione è quindi incompatibile con le sezioni 10 e 38 della Costituzione del 1999. Si tratta dell'adozione di una religione di Stato che l'articolo 10 della Costituzione del 1999 vieta”.
"Di conseguenza, noi, Vescovi cattolici della Nigeria, parlando a nome della comunità cattolica in Nigeria, con la presente sosteniamo che i nigeriani non hanno un’unica legge come unico popolo in una nazione. Per correggere questa mancanza, tutti i riferimenti alla Sharia e a qualsiasi altra legge discriminatoria o divisiva dovrebbero essere eliminati dai futuri emendamenti della Costituzione della Repubblica federale di Nigeria” conclude il memorandum. (L.M.) (Agenzia Fides 11/6/2021)


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