AMERICA/BRASILE - Evangelizzazione e comunicazione: “La vita è il mezzo migliore per testimoniare il Vangelo”

sabato, 5 giugno 2021 evangelizzazione   mass-media   internet   giovani   comunicazioni sociali   social network  

San Paolo (Agenzia Fides) - “Gli strumenti del comunicare contengono in sé anche la potenzialità di far procedere l'uomo in un processo di maturazione in chiave cristiana. Sebbene sia ormai diffusa al proposito una chiara consapevolezza, resta però presente il rischio di un cattivo uso delle nuove risorse comunicative. Perciò, da qualche tempo a questa parte, si va delineando l'urgenza di assicurare un uso corretto di questi strumenti dal punto di vista della pastorale”. Cosi riferisce all’Agenzia Fides padre Ace Valdez, missionario del Pontificio istituto missioni estere (PIME), parlando delle azioni messe in campo dalla Chiesa brasiliana in risposta alla sfida dell’evangelizzazione nel mondo della rete. “La realtà dei social network - osserva padre Ace - è molto diffusa in Brasile: i più recenti dati ci dicono che 150 milioni persone, il 70% della popolazione totale del Paese, sono presenti nel mondo virtuale e digitale”.
Di fronte a questo fenomeno, la Conferenza episcopale brasiliana ha istituito la “Pascom”, una rete pastorale che, in modo trasversale, è al servizio dell'azione evangelizzatrice della Chiesa e dialoga con il mondo dei media, coinvolgendo anche professionisti e ricercatori. “La Pascom - riporta il missionario - è organizzata in migliaia di comunità e parrocchie nella maggior parte delle diocesi del Brasile. Oltre alle Chiese locali, poi, anche quasi tutti gli istituti religiosi brasiliani hanno un’équipe per la comunicazione. A mio avviso - sottolinea- c’è, però, una preoccupazione: dato che i media, soprattutto i social media, sono realtà che vanno oltre i confini geografici, il rischio è quello perdere il senso di appartenenza alla propria comunità parrocchiale. Ma - continua - al di là degli strumenti, a fare la differenza è sempre la disponibilità e l’attenzione che il missionario o il singolo battezzato offre al prossimo”. Questo richiede uno stile: “Bisogna capire - spiega - che nei social media esiste un linguaggio molto comune, diffuso tra i nativi digitali, i ragazzi si meravigliano quando utilizzo le espressioni che usano in rete, si sentono a proprio agio e si aprono perché percepiscono che qualcuno capisce il loro linguaggio. È come imparare una 'nuova lingua’, anche questa è ‘inculturazione’ per un missionario”, aggiunge.
Un’altra indagine locale sull’accesso a Internet ha rivelato che in Brasile gli scambi di messaggi di testo, vocali o immagini attraverso applicazioni sono stati utilizzati dal 95,7% delle persone sopra i 10 anni che accedono alla rete. “I social network - conclude - sono un mezzo, riducono le distanze nel mondo e questo può diventare un altro dono prezioso. I ragazzi di oggi, però, sono osservatori attenti e anche in rete cercano una testimonianza che comunichi una vita vissuta intessuta della Parola di Dio e dell’Eucaristia”.
(ES) (Agenzia Fides 5/6/2021)


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