VATICANO - Il valore della testimonianza per la vita dei bambini: l’ultimo numero del bollettino POSI

lunedì, 31 maggio 2021 pontificie opere missionarie   animazione missionaria  

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “In questo tempo ancora oppresso dalla pandemia sembra fuori luogo parlare di gioia, di testimonianza gioiosa, ma per noi cristiani dovrebbe essere qualcosa di naturale, spontaneo che si rafforza proprio in questi momenti” scrive nell’editoriale dell’ultimo numero del Bollettino della Pontificia Opera della Santa Infanzia (POSI), suor Roberta Tremarelli, Segretario Generale della POSI, condividendo con i lettori la gioia “che deriva anche dalle tante testimonianze che pervengono al Segretariato Internazionale da ogni parte del mondo e ci nutrono di speranza e di fiducia”. Suor Roberta ricorda che “uno dei frutti dello Spirito Santo è la gioia, la gioia di Dio che ci spinge ad annunciare e testimoniare Cristo morto e Risorto per la salvezza di ogni uomo e donna di ogni tempo. E chi più di un bambino e un ragazzo oggi può essere un influencer della gioia, quella semplice, schietta, che stupisce e colpisce, ma arriva nel profondo e riesce a coinvolgere”.
Il focus di questo Bollettino di maggio 2021 è dedicato a “Il valore e il significato della testimonianza nella vita dei bambini e degli adolescenti oggi”, con un articolo di don Adamar A. Peña, psicologo, dell’Arcidiocesi di Huambo in Angola, che nella sua ampia trattazione scrive: “Il bambino e l’adolescente del gruppo dell’Infanzia Missionaria sono, prima di tutto, discepoli di Gesù che, più che cercare di annunciare la Buona Novella della Salvezza e la grande Notizia di Cristo Risorto, dovrebbero cercare di rendere una buona testimonianza di vita, che si traduce nell’ essere e agire da battezzati. E se sono coerenti nei valori in cui credono, questo ha effetti psicologici molto positivi, perché producono serenità e riducono l’ansia nella vita di tutti i giorni.”
Suor Geneviève Uwamariya, dal Rwanda, parla dei bambini come “missionari dal cuore puro” in grado di convertire gli altri: “Per i bambini tutto è possibile. Ricordano perfettamente ciò che hanno appreso della parola di Dio e lo ripetono con convinzione ai genitori e agli amici, facendo sì, ad esempio, che i genitori ricomincino a frequentare la messa”. Viene quindi presentata la testimonianza di Teresita Castillo de Diego, una bambina adottata da una coppia madrilena, che a 10 anni ha offerto la sua sofferenza “per portare gli altri a Gesù”. Dal suo letto di ospedale ha incoraggiato i bambini a essere missionari, augurando loro di essere felici, di poter essere amici di Gesù e poter essere come lui
Nel nuovo numero del Bollettino della POSI trova ampio spazio, come di consueto, la presentazione delle attività delle Direzioni nazionali delle Pontificie Opere Missionarie nel mondo, in questo tempo ancora segnato dalla pandemia: Romania, Stati Uniti d’America, Tunisia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Ciad, Australia, Canada francofono.
Il panorama delle iniziative dei piccoli missionari si allarga presentado attività e impegni nelle diocesi di Russia orientale (diocesi di St. Joseph Irkutsk); Repubblica Centroafricana (diocesi di Bouar); Francia (diocesi di Draguignan); Algeria (diocesi di Laghouat – Ghardaïa); Burkina Faso (diocesi di Dedougou); Bangladesh (diocesi di Mimensingh); Kazakhstan (diocesi di Almaty). Infine altre due realtà emergono “tra le righe” dei progetti sostenuti dalla POSI: l’educazione e la formazione per i bambini indigenti della parrocchia di Ai Nghia, nella diocesi di Da Nang, in Vietnam, e le “Notizie dal Banana Camp” della diocesi di Vanimo, in Papua Nuova Guinea. (SL) (Agenzia Fides 31/05/2021)


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