EUROPA/ITALIA - Preghiera interreligiosa per il Myanmar: buddisti e cristiani invocano la pace

sabato, 29 maggio 2021 pace   dialogo   guerre   violenza  

Milano (Agenzia Fides) - “Così dovrebbe agire chi pratica il bene e conosce il sentiero della pace: essere solerte, retto e sincero, cortese nel parlare, gentile e umile, dalla vita frugale, non gravato da impegni, sereno, soddisfatto con poco, calmo e discreto, non altero o esigente. E non fare ciò che i saggi disapprovano. Che tutti gli esseri vivano felici e sicuri, tutti, chiunque essi siano”. Inizia cosi la “Metta-Sutta” (“discorso sulla benevolenza universale”) recitata oggi in Duomo a Milano da monaci e fedeli buddisti accanto a sacerdoti, suore e laici cattolici che, con gli auspici della diocesi milanese e con la presenza dell’Arcivescovo Mons. Mario Delpini, hanno organizzato un incontro interreligioso di preghiera dedicata al Myanmar, invitando a pregare per la pace e la fratellanza.
L’appuntamento, nel Duomo di Milano alle 12.30, viene trasmesso in diretta tv e web. ll momento di preghiera segue una richiesta della Comunità birmana in Italia che, dopo aver scritto all’Arcivescovo, si è incontrata in Arcivescovado con monsignor Luca Bressan, Vicario episcopale per la Cultura, la carità, la missione e l’azione sociale per strutturare l’incontro, in cui sono coinvolti non solo i birmani da tutta Italia, ma anche sacerdoti e suore presenti da molti anni a Milano e in altre parti del Paese. Una scelta, spiega Mons Bressan “per rafforzare la catena di preghiera che in tutto il mondo si eleva perché in Myammar sia posta fine alla situazione di tensione e di guerra, e il popolo birmano possa tornare a vivere un clima di pace di fratellanza. La spirale della violenza non sembra avere più freni, come ci mostrano le immagini – proprio di questa settimana – di una chiesa non rispettata nel suo carattere simbolico di luogo di asilo e di rifugio, ma bombardata e trasformata in luogo di morte”.
La comunità birmana è guidata da Thuzar Lin, già tra gli organizzatori della giornata del 2 maggio scorso, quando diversi birmani residenti in Italia hanno partecipato a una manifestazione a Milano in favore del Governo di unità nazionale, formatosi in diaspora a metà aprile in seguito al golpe militare del 1° febbraio. “Voglio esprimere il nostro comune desiderio di unirci e stringerci per mano con la preghiera, per manifestare insieme la vera anima ed essenza delle nostre religioni – dice all’Agenzia Fides Thuzar – poiché così creiamo dialogo e scambio interiore, che ci nutre e ci arricchisce. Raccogliamo i nostri pensieri e chiediamo aiuto, oggi, per schierarci con chiarezza dalla parte della giustizia. Preghiamo insieme per tutti coloro che possono rafforzare la pace con le loro decisioni e facciamo che ciascuno di noi s’impegni personalmente per la pace e la libertà là dove vive”.
Le fa eco Lin, uno degli esponenti della comunità birmana lombarda: “La preghiera per la pace è importantissima per tutte le religioni. La pace è infatti necessaria non solo per il Myanmar ma anche per tutti i Paesi del mondo”.
“Con l’Arcivescovo – conclude Mons. Bressan - tutti pregheremo perché dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre “fratello”, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam!”.
Tra i monaci buddisti che partecipano all’incontro, vi sono Ashin Mahapanna, il Ven. Kusalananda e il Ven. Gnanatilaka.
(MG-PA) (Agenzia Fides 29/5/2021)


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