AMERICA/MESSICO - Gli Scalabriniani inaugurano un centro educativo per rifugiati e migranti a Tijuana

sabato, 22 maggio 2021 ordini religiosi   solidarietà   migranti  

Tijuana (Agenzia Fides) - “In questo nuovo spazio molte famiglie e adulti saranno in grado di realizzare i loro obiettivi, sogni e progetti di vita. Sarà un luogo sicuro, in cui continueremo una lotta iniziata più di 130 anni fa per la nostra congregazione: proteggere il migrante”. A dirlo all’Agenzia Fides è padre Patrick Murphy, missionario scalabriniano e direttore della Casa del migrante di Tijuana parlando della nuova area del Centro di formazione Scalabrini per i migranti (CESFOM) che è stata inaugurata nei giorni scorsi. Promosso in collaborazione con l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati (UNHCR), il progetto mira ad aiutare le persone in situazione di mobilità a raggiungere i propri obiettivi lavorativi, personali e familiari e a favorire il loro inserimento sociale. “Il Centro - spiega padre Patrick - fornirà l'accesso agli studi con riconoscimento ufficiale che consentiranno la crescita personale di ogni studente e faciliteranno anche successivamente il loro inserimento lavorativo”.
Dal 2018 il CESFOM ha ospitato più di 35 corsi gratuiti a beneficio di più di mille persone. “Grazie alla nuova struttura, - sottolinea il religioso - saremo in grado di potenziare il nostro servizio raggiungendo un numero maggiore di migranti adulti, rifugiati, deportati e sfollati interni che arrivano in città”. Il nuovo edificio, infatti, si articola su tre livelli e comprende un'area servizi e di consulenza; due laboratori professionali per corsi commerciali; due grandi aule, oltre a un'aula polivalente e delle aree ricreative. “Oltre all’insegnamento dello spagnolo, l'inglese, l’informatica e a un corso di alfabetizzazione - riferisce padre Murphy - sono previsti anche dei corsi di avviamento professionale ij vari campi, come per i mestieri di fabbro, elettricista, carrozziere e giardiniere”.
Per agevolare l'integrazione dei nuovi arrivati saranno creati dei gruppi misti, composti dai migranti e rifugiati recenti e membri della comunità di Tijuana. “Questo progetto - chiarisce il missionario - intende salvaguardare il diritto al benessere dei rifugiati e dei richiedenti asilo, avvantaggiando la popolazione locale e promuovendo al contempo l'integrazione e la convivenza pacifica”. Parlando della situazione dei migranti al confine con gli Stati Uniti, padre Patrick aggiunge: “nelle ultime settimane il governo americano ha aperto le frontiere alle persone più vulnerabili, alle donne in stato interessante, gli anziani e ai bambini con patologie gravi. Questo - conclude - è un segnale molto positivo e incoraggiante: come dice Papa Francesco, per i cristiani tutelare gli ultimi è una priorità, bisogna quindi costruire ponti di solidarietà”.
(ES) (Agenzia Fides 22/5/2021)


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