AFRICA/EGITTO - Da al Sisi 500 milioni di dollari per Gaza. Patriarchi e Vescovi egiziani sostengono l’iniziativa a favore dei "fratelli palestinesi"

giovedì, 20 maggio 2021 medio oriente   chiese orientali   conflitti armati   aiuti umanitari   diplomazia   geopolitica  

Il Cairo (Agenzia Fides) - Patriarchi e Vescovi delle Chiese presenti in Egitto hanno voluto rendere pubblico a stretto giro il loro pieno sostegno all’iniziativa presa dal Presidente Abdel Fattah al Sisi che nei giorni scorsi ha disposto lo stanziamento di 500 milioni di dollari per la ricostruzione nella Striscia di Gaza, colpita dai raid aerei israeliani nell’escalation militare ancora in atto che contrappone le forze armate dello Stato ebraico all’ala militare di Hamas, il movimento islamista che controlla l’enclave palestinese.
La notizia del consistente stanziamento di fondi è stata diffusa martedì 18 maggio attraverso i canali di comunicazione social della Presidenza egiziana. Subito dopo, la Chiesa copta ortodossa ha diffuso un comunicato di approvazione dell’iniziativa, elogiata come sostegno concreto nei confronti dei “fratelli palestinesi, nel calvario umanitario che stanno attraversando”, a seguito “degli ultimi fatti accaduti”.
Nel messaggio è inclusa anche una dichiarazione del Patriarca copto ortodosso Tawadros II, che descrive l’iniziativa a favore della popolazione civile di Gaza come una conferma del “ruolo storico dell'Egitto” a sostegno dei popoli arabi fratelli.
Anche le Chiese cattoliche presenti in Egitto hanno voluto rendere noto pubblicamente il proprio pieno e grato appoggio all’iniziativa presidenziale di stanziare 500 milioni di dollari “per sostenere i fratelli palestinesi”. In un comunicato diffuso a nome del Concilio dei Patriarchi e Vescovi cattolici in Egitto (organismo presieduto dal Patriarca copto cattolico Ibrahim Isaac Sidrak), i responsabili di tutte le comunità cattoliche presenti nel Paese nordafricano hanno voluto esprimere il proprio apprezzamento per la decisione del Presidente al Sisi, deplorando lo spargimento di sangue che si sta compiendo “nello Stato gemello di Palestina”, e confermando le proprie preghiere rivolte a Dio onnipotente per invocare la ripresa del dialogo e l’avvio di negoziati per far tacere le armi.
L'Egitto, attraverso il proprio fondo sociale 'Tahya Misr', si prepara a inviare nella Striscia di Gaza un "convoglio umanitario composto da più di cento container recanti la scritta "siamo partner per l'umanità".Un conto bancario è stato aperto presso tutte le Banche egiziane per raccogliere fondi a favore della ricostruzione a Gaza e inviare medicine ai “fratelli palestinesi”. Le autorità egiziane sono attive anche sul fronte delle iniziative diplomatiche volte a raggiungere volte a fermare la nuova spirale di violenza che avvolge la Terra Santa. Martedì 18 maggio, dopo incontri e colloqui intercorsi tra il Presidente Francese Emmanuel Macron, il Presidente egiziano al Sisi (in visita a Parigi su invito di Macron) e il Re Abdallah II di Giordania, la Francia, in coordinamento con l’Egitto e con il Regno Hascemita ha depositato una risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu che chiede un cessate il fuoco nel conflitto fra Israele e Gaza. (GV) (Agenzia Fides 20/5/2021)


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