ASIA/MYANMAR - Preti e religiosi all'estero in comunione con la Chiesa birmana che chiede pace e democrazia

lunedì, 26 aprile 2021 diritti umani   democrazia   ordini religiosi   sacerdoti   suore   pace  

Roma (Agenzia Fides) - "Con il cuore, la mente e le forze siamo accanto ai nostri fratelli in Myanmar. Le nostre consorelle hanno dato e stanno offrendo una profonda testimonianza di fede e di coraggio. Vogliamo far sentire loro il nostro appoggio", dice all'Agenzia Fides Suor Cecilia Win, delle Suore della carità, che si è unita a numerosi preti e religiosi birmani alla manifestazione che il 24 aprile è stata organizzata a Roma per chiedere il ripristino della democrazia e il riconoscimento internazionale del Nuovo governo di unità nazionale birmano, in opposizione alla giunta militare che ha preso il potere con un golpe il 1° febbraio scorso. La religiosa ricorda l'immagine iconica di suor Ann Rose Nu Tawng che si è inginocchiata di fronte ai militari per fermare il massacro dei giovani. "Quella è la nostra strada, la nostra ispirazione. E' un gesto che manifesta la forza della debolezza, come dice san Paolo. Cristo in croce , vittima innocente, ci insegna e ci mostra la forza dell'amore che vince tutto. Questa è via della nostra lotta non violenta. Non perdiamo la speranza e non la perdono i nostri fratelli e sorelle in Myanmar, perchè la nostra speranza è Cristo Risorto".
Tra i numerosi preti e suore della comunità birmana in Italia , che sono in varie congregazioni religiose o studiano nelle istituzioni della Santa Sede, padre Maurizio Moe Haung, dei Missionari della carità conferma a Fides "la vicinanza e il sostegno da parte della comunità cattolica birmana che è all'estero: abbiamo frequenti contatti, incoraggiamo il cammino di ritorno verso a democrazia, facciamo sentire la nostra voce e non facciamo mancare il sostegno della preghiera con cadenza settimanale. E' un camino in cui la fede costituisce un valido sostegno. La Chiesa cattolica in Myanmar sta facendo la sua parte e noi all'estero, che ci sentiamo parte dello stesso corpo che è la Chiesa , facciamo la nostra parte, sostenendo il ritorno e il riconoscimento di un governo civile", rileva.
Il sacerdote Domenicano birmano p. Hilario Plureh OP spiega all'Agenzia Fides : "E' fondamentale per la nostra nazione riprendere il cammino della democrazia. Chiediamo all'ASEAN e alla comunità internazionale di riconoscere il governo di unità nazionale costituito e di delegittimare la giunta militare che sta usando violenza contro il suo stesso popolo". Il governo di unità nazionale è costituito dai deputati del governo eletto, appartenenti alla National League for Democracy (Nld), da alcuni leader del movimento di protesta e da rappresentanti di diverse comunità etniche presenti nella nazione birmana.
L'impegno della Chiesa cattolica birmana in questa fase di tensione è continuamente testimoniato anche dalle parole del Cardinale Charles Maung Bo, Arcivescovo di Yangon e Presidente della Conferenza episcopale del Myanmar. In occasione dell'imminente mese di maggio, dedicato alla Vergine Maria, il Cardinale ha lanciato uno speciale "mese di preghiera", per chiedere la speciale protezione della Madonna, secondo diverse intenzioni. Nella prima settimana, la comunità cattolica birmana, in patria e all'estero, pregherà per la pace; nelle successive settimane il focus sarà sulla giustizia, l’unità, il rispetto della dignità umana e, infine, per la prosperità della nazione. “I fedeli - ha scritto l'Arcivescovo in un messaggio inviato a tutte le chiese - possono partecipare restando a casa, o in parrocchia o nelle diverse comunità religiose”.
In ogni chiesa birmana, durante tutto il mese di maggio, inoltre, si terranno l’Adorazione eucaristica quotidiana e il Rosario quotidiano serale, in cui tutti mediteranno su brano del Vangelo delle Beatitudini: “Beati i costruttori di pace perché saranno chiamati figli di Dio”. Guideranno la riflessione spirituale e la preghiera, inoltre, alcune parole di Papa Giovanni Paolo II: “Non c’è vera pace senza equità, verità giustizia e solidarietà”; e le parole di Papa Francesco: “Il mondo ci dice di cercare il successo, il potere ed il denaro; Dio ci dice di cercare umiltà, servizio e amore”.
(PA) (Agenzia Fides 26/4/2021)


Condividi: